E così svanì l'ultima delle frontiere
Aveva imparato, viaggiando e pagando a sue spese, il rifiuto delle frontiere a permetterle di entrare in un territorio che non fosse quello in cui era nata. Ciò le era parso da sempre come una grande ingiustizia, come se gli umani fossero alberi con radici talmente profonde da non potersi spostare altrove. Avessero fatto così fin dall'inizio non ci sarebbe mai stato nessun popolo negli altri continenti del mondo. In quel momento le frontiere non erano ancora state inventate e così è stato per tanto tempo. Arrivarono poi le guerre, le ricchezze da proteggere, i territori da definire e le armate da organizzare. Fu così, almeno a lei sembra, che le frontiere presero piede e divennero col tempo quello che ancora oggi rappresentano. Aveva persino sentito dire che sono i buoni muri di separazione che fanno i buoni vicini. Una follia, secondo lei.
Fortuna che era incappata in un altro proverbio che invece diceva che «chi non ha muri di cinta non ha neppure nemici». Ma non tutti la pensavano così e allora i muri cominciarono a crescere dappertutto in questo strano mondo. Cortine di ferro, di cemento armato, di sassi, di immaginario e di strumenti elettronici. I muri sono ormai parte del paesaggio che le persone e gli Stati hanno assunto come condizione per darsi un'identità, una storia e soprattutto una politica. Ne era ormai certa. Le frontiere non sono altro che l'applicazione della geografia al potere militare del denaro. La storia del mondo è storia di muri. Si era insomma costruito un notevole bagaglio di esperienze. Non ultimo aveva potuto accorgersi che esistevano pure le frontiere "invisibili" che lei annoverava tra le più tragiche. Erano frontiere reali e impercettibili a un tempo. Bastava uno sguardo per creare una barriera insormontabile all'incontro con l'altro e poi, fatalmente, si installava il sospetto, la paura e infine la divisione. La sua scelta era maturata col tempo, con l'esperienza e la possibilità di parlare con tante frontiere frustrate dal loro lavoro. Sapeva che non sarebbe stato facile capirla e meno ancora condividerla. Ne aveva parlato con la sua migliore amica, anch'essa frontiera come lei, e ne era stata incoraggiata e confermata. Aveva scelto di disertare e da allora si sono perse le sue tracce. I migranti sono gli ultimi che giurano di averla vista.
Casarza Ligure, agosto 2019