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E adesso la previdenza per i marittimi prende il largo

Vittorio Spinelli martedì 22 aprile 2014
Grazie a un ampio accordo sindacale, siglato nei giorni scorsi, è in via di costituzione presso l'Inps il Fondo di solidarietà «Solimare» per la tutela dei lavoratori del trasporto marittimo. Il nuovo fondo risponde alle situazioni di crisi o di fallimento delle aziende del settore, che non ha mai ricevuto misure di sostegno al reddito dei lavoratori, come la cassa integrazione o altri analoghi interventi. I licenziamenti in blocco sono stati finora l'unica soluzione a fronte di eccedenze di personale, peraltro gravate da minori opportunità di imbarco. Solimare nasce in applicazione della riforma Fornero per il mercato del lavoro ed è rivolto, in particolare, ai lavoratori marittimi, compresi gli iscritti al "turno particolare" (marittimi a tempo determinato ma con precedenza di imbarco in caso di carenza di personale), ai dipendenti amministrativi e di terra delle imprese amatoriali, in caso di riduzione o di sospensione dell'attività lavorativa. Il nuovo Fondo sarà amministrato, con decreto del ministero del Lavoro, da rappresentanti degli armatori e dei lavoratori e da funzionari ministeriali.Pescatori. Con una maggioranza schiacciante, il Parlamento europeo ha approvato il 16 aprile scorso la costituzione di un «Fondo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp)» per un migliore utilizzo degli spazi marini. Il Fondo europeo sosterrà la politica comune per la pesca, con interventi per la crescita e per l'occupazione del settore e con sostegni finanziari ai pescatori, agli acquacoltori e alle comunità costiere. I benefici maggiori saranno destinati agli operatori della pesca artigianali, ai giovani pescatori e alle famiglie di pescatori. Per gli aquacoltori sono previsti aiuti per accedere a nuovi mercati. Il nuovo Fondo sarà ufficialmente operativo dal prossimo mese di giugno e durerà fino al 2020 con una dotazione di 6,5 miliardi di euro. L'Italia e gli altri Stati membri dovranno recepire la direttiva del Fondo nella legislazione nazionale al più tardi entro il 2016. Dovranno quindi redigere i rispettivi programmi operativi specificando come intendono utilizzare i fondi a disposizione.L'Inps considera come autonomi (detti anche pescatori della piccola pesca) gli addetti alla pesca marittima costiera, associati in cooperative, compagnie o per proprio conto, e i pescatori delle acque interne che non lavorano alle dipendenze di terzi. Per la pensione, che va maturata con le stesse regole dei lavoratori dipendenti, i pescatori autonomi pagano contributi, con aliquota del 14,90%, su retribuzioni convenzionali, il cui ultimo aggiornamento Istat le stabilisce in 654 euro mensili e in 26,15 su base giornaliera.