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Don Tadini, santo e figlio della Rerum Novarum

Gianni Gennari sabato 15 gennaio 2022
Don Arcangelo Tadini: confratello d'Italia e santo. L'8 novembre 2009 Benedetto XVI, che l'aveva canonizzato il 26 aprile 2008, ha pregato sulla sua tomba. Bresciano, nato il 12 ottobre 1846, undicesimo figlio di Pietro, nobile patriota, e di Giulia Gadola. Fragile di salute pensa subito di farsi prete. Entra in Seminario a 18 anni, ma un giorno cade spezzandosi il ginocchio: per tutta la vita trascina la sua gamba destra rigida. Il 19 giugno 1870 è prete. Estate cruciale, con la presa di Porta Pia. Lui si divide tra scuola e parrocchia a “La Noce”, frazione di San Nazzaro, dove attira tanta gente e anche tanta ostilità quando costruisce il fonte battesimale. Nel 1885 il vescovo lo manda a Botticino, parrocchia senza alcuna struttura. Tutto da rifare: la sua energia di predicatore entusiasma, ma quando parla di giudizio di Dio e ingiustizie sociali fa paura. Una pastorale per tutti, ma posto speciale ai bambini, preparati a Prima Comunione e Confessione con catechismi ove usa anche il modernissimo proiettore luminoso. Fa anche lezioni di educazione sanitaria, con particolare cura per l'igiene, con polemiche anche da parte di confratelli tra invidie e scrupoli ridicoli perché parla anche alle ragazze: ritiri mensili, catechismi ed anche feste parrocchiali. Vorrebbe un oratorio – alla Don Bosco – ma tutti lo ostacolano e deve limitarsi alla preparazione dei chierichetti, alcuni futuri preti. Molto tempo in confessionale, cura la preparazione dei fidanzati, audacia inaudita, e l'assistenza a malati e moribondi: da solo, tutto trascinando la sua gamba rigida. E c'è altro: fortissimo interesse sociale e straordinaria tempra di organizzatore. Pensa anche alle donne, fonda le Figlie di Sant'Angelo, e le Figlie di Maria per le ragazze, e mette insieme uomini e donne – figurarsi le polemiche! – nella Congregazione del Santissimo Sacramento e nel Terz'Ordine francescano. Combatte l'osteria e la bestemmia, organizza le feste per le mamme, le "40 ore", le processioni dei santi e dei morti. Restaura la facciata e l'organo della parrocchiale, istituisce la scuola di canto Gregoriano e nel 1892 fonda la banda del paese. Si alza ogni mattina alle 3, e alle 21 si ritira. Idea e inizia la realizzazione di una linea – tram a cavalli – da Botticino a Santa Eufemia, che continuava fino a Brescia. Idea anche la filanda: serve a dare lavoro, ma anche ad impedire che le ragazze siano costrette ad andare lontano. Fa l'architetto, l'ingegnere e il direttore dei lavori. Non bada a spese, e mette tutto quello che ha nell'impresa, indebitandosi gravemente fino alla morte. Era il tempo della Rerum Novarum, la rivoluzione sociale del vecchio Leone XIII. Le ragazze lavorano, e lui pensa a qualche donna matura, suora magari che le segua, e chiede aiuto a varie Congregazioni, ma sono rifiuti secchi: lavorare in filanda non pare dignitoso per le suore! Allora ci pensa lui: una Congregazione di suore operaie che nasce nel 1900, con 10 suore vere operaie a Botticino: grande clamore di polemiche finché è vivo, e dopo la morte minacceranno l'Opera, poi salvata dagli amici gesuiti, da lui sempre amati. Non basta: è vegetariano, lui e le sue suore operaie, e qualcuno dice che muoiono di fame: tra insulti, calunnie e invidie da Roma arriva una Visita apostolica per far cessare lo scandalo. Il risultato è invece favorevole. È la prima Congregazione religiosa femminile, la sua, nata esplicitamente per il lavoro manuale e consacrata ad esso, contro capitalismo oppressivo e socialismo di ribellione del suo tempo. Suore Operaie e donne operaie: stesso lavoro, stesso pane, stesso sudore! Operatore sociale attivissimo, non nomina mai – singolarità quasi assoluta – lo Stato, guardando alla società come tale. Negli ultimi anni soffre perché la sua opera non è ancora approvata: saranno gli amici gesuiti a salvarla e farla definitivamente approvare. Oggi è diffusa in molti paesi, frutto di una grande opera di don Arcangelo. Più povero che mai, lui se ne va così, il 20 maggio 1912. Prete, parroco, catechista, confessore, ideatore e riformatore sociale, vegetariano, difensore delle donne, ha dato e si è dato tutto agli altri. Che bel confratello!