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Pietro Canisio. Difendere la verità nel rispetto di ogni singola persona

Matteo Liut lunedì 21 dicembre 2020

Saper “comporre armoniosamente la fedeltà ai principi dogmatici con il rispetto dovuto ad ogni persona” è una missione complessa, ma doverosa per ogni cristiano che voglia testimoniare coerentemente il Vangelo. Così fece san Pietro Canisio, come ricordato da Benedetto XVI il 9 febbraio 2011 nella catechesi dedicata a questo santo dottore della Chiesa vissuto tra il 1521 e il 1597. Nato a Nimega, aveva studiato diritto canonico a Lovanio e diritto civile a Colonia. In quest’ultima città lesse gli Esercizi spirituali di Ignazio da Loyola: divenne l’ottavo religioso della Compagnia di Gesù. Si dedicò quindi alla riscoperta delle opere di Cirillo di Alessandria, di Leone Magno, di Girolamo e di Osio di Cordova. Partecipò al Concilio di Trento e i suoi catechismi divennero popolari in Germania. Pio V lo voleva cardinale ma Canisio rifiutò. Morì a Friburgo nel 1597.

Altri santi. San Michea, profeta (VIII sec.); beato Domenico Spadafora da Randazzo, domenicano (1450-1521).

Letture. Cant 2,8-14; Sal 32; Lc 1,39-45.

Ambrosiano. Rt 2,19–3,4a; Sal 17 (18); Est 7,1-6;8,1-2; Lc 1,57-66.