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Dentro il saggio umanesimo del Far West di John Ford

Goffredo Fofi venerdì 9 dicembre 2022
Cerco un dvd da regalare per Natale a dei bambini appassionati (contro tempo) di western, ma che sia di soggetto adeguato, e mi torna alla mente un film che è nientemeno di John Ford, il più grande tra i registi di western. Ford era irlandese e di formazione cattolica, e non stupisce il profondo umanesimo dei suoi film, né che abbia adattato lo stesso romanzo una volta al tempo del muto e una seconda, in technicolor, nel 1948. Si tratta, la seconda volta, di I tre padrini (The three godfathers) di Peter B. Kyne (forse inedito in Italia?), dove padrino significa padrino di battesimo e non “padrino” in senso mafioso (peraltro il romanzo e il film con questo nome avrebbero dovuto più sicilianamente chiamarsi “Il compare”). Quel film si chiamò in Italia In nome di Dio, ed era la storia di tre briganti con conti aperti con la giustizia, in fuga nel deserto del West, che trovano sulla loro strada una famiglia sterminata dagli indiani e assistono una morente che ha appena partorito, prendendosi cura del neonato fino a portarlo in salvo in un paesino che si chiama, guarda caso, New Jerusalem. Solo uno di loro sopravvive, e nel film era ovviamente John Wayne. Un western a tutti gli effetti, ma dove l’avventura si legava a due messaggi più “fordiani” e più chiari che mai: il riscatto di un reprobo e il sogno di una terra di pace. Lo dice il Mereghetti, con amore e rispetto per un regista tra i più saggi di tutta la storia del cinema (e per apprezzarlo fino in fondo si legga anche Peter Handke, che si recò in pellegrinaggio dal grande vecchio e lo raccontò in Breve lettera di un lungo addio...). John Ford è un regista che non si smette mai di apprezzare e di amare, ringraziando Hollywood per avergli fatto fare tanti film sempre accettando il loro “messaggio” di saggio umanesimo, di riscatto anche per i “cattivi” se qualcosa di buono sono riusciti a fare. E’ un “lieto fine” quello che In nome di Dio ci mostra, per il bambino (il Natale è anche la storia di ogni nuovo venuto al mondo, no?)
e per il cowboy, cui la comunità riconoscente rimette i suoi peccati... Lo si può dire anche nei modi del cinema western, afferma Ford, donandoci un film che mi pare perfetto per una serata invernale, prima o dopo Natale, per i bambini buoni e anche per gli adulti cattivi, ché un po’ di speranza c’è anche per loro... © riproduzione riservata