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Dante ripaga Rai 2, servizio pubblico

Andrea Fagioli mercoledì 29 dicembre 2021
Più che Dante, l'età di Dante: ovvero il racconto di un periodo storico molto complesso come quello a cavallo tra il Duecento e il Trecento. Del resto lo stesso Alighieri prima ancora che un poeta fu un diplomatico, un politico, un testimone attento, in poche parole un cronista della sua epoca. Anche per questo va salutato con favore il coraggio di Rai 2 di proporre lunedì in prima serata, nel bel mezzo dei film natalizi da una parte e dei “grandi fratelli” dall'altra, il docu-drama Dante, il sogno di un'Italia libera, scritto da Diego D'Innocenzo, Luca Marchetti e Mariangela Barbanente, disponibile anche sulle piattaforme ITsART (www.itsart.tv) e RaiPlay a conclusione dell'anno dantesco. Diretto da Jesus Garces Lambert e prodotto da GA&A Productions/Artline Films con Rai Documentari e Arte Geie, il docu-drama alterna interviste a ricostruzioni fiction. Storici e studiosi danteschi di livello internazionale forniscono il contesto storico degli eventi narrati nella Divina Commedia, mentre un gruppo di attori dà vita, oltre che a Dante stesso (Bernardo Casertano), ai Papi, ai Re e agli Imperatori che attraverso scontri spietati e giochi di potere hanno determinato il destino dell'Italia e dell'Europa per i decenni successivi. La recitazione è molto teatrale e non mancano semplificazioni didascaliche (i Papi hanno sempre la mitria in testa, così come i Re la corona, anche quando sono nelle proprie stanze e non presiedono celebrazioni o altro), ma non mancano nemmeno immagini evocative e suggestive, soprattutto nel tentativo di rendere visibile il viaggio ultraterreno di Dante. Gli ascolti non sono stati granché (529 mila telespettatori con uno share poco superiore al due per cento), ma il servizio pubblico deve accettare anche questo senza farsi troppi problemi di Auditel.