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Rosalia. Dallo sfarzo della corte alla vita da eremita

Matteo Liut martedì 4 settembre 2018
La costruzione della civiltà dell'amore nasce dalla cura della vita spirituale: è un messaggio fortemente profetico quello che oggi ci consegna santa Rosalia, patrona di Palermo. La vicenda di questa giovane ci ricorda che non è dallo sfarzo delle "corti" che comincia la "rinascita" ma dall'umiltà del cuore. Nata attorno al 1130, Rosalia Sinibaldi era figlia di nobili e si ritrovò a vivere a palazzo, accanto ai sovrani normanni. In Sicilia la fede cristiana stava ritrovando il proprio spazio dopo la dominazione araba e in questo spirito di rinnovamento Rosalia decise di abbandonare la vita di corte fuggendo da un matrimonio per ritirarsi a vita anacoretica. Prima lontano da Palermo, poi sul Monte Pellegrino, dove morì nel 1160. Secondo la tradizione fu la sua intercessione a salvare la città durante la peste del 1624: da allora Rosalia è la protettrice dei palermitani.
Altri santi. Mosè, profeta (XIV-XIII sec. a.C.); san Bonifacio I, papa (V sec.).
Letture. 1Cor 2,10-16; Sal 144; Lc 4,31-37.
Ambrosiano. 1Pt 1,13-21; Sal 102; Lc 16,1-8.