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Da sinistra, partito nuovo ma ostilità antica

Gianni Gennari mercoledì 22 agosto 2007
Nascerà questo Pd, "ma". Finora nessun vero spiraglio per far convivere in esso un'autentica coscienza cristiana adulta, cioè libera e fedele, e pare si chiudano anche quelli che un tempo forse c'erano. Così ("Corsera", 18/8, p. 10) l'annuncio recente: "Via alla festa dell'Unità: nel pantheon solo Gramsci. Berlinguer addio". Solo Gramsci? Gran personaggio, sì, colui che teorizzò il dialogo con le masse cattoliche, ma per attrarle e condurle al "suicidio", ideale e culturale. E Berlinguer, con il suo sforzo innovatore anni '70 per un partito e uno Stato "non teista, non ateista, non antiteista", che metteva fine alla ostilità ideologica con Chiesa e cattolici? Cancellato. Non un bel segnale. è così. A sinistra gli ultimi 15 anni dicono ritorno all'ostilità: vita e morte, sessualità, famiglia, laicità come laicismo, ecc. Ieri, esempio minimo e conferma abbondante, "L'Unità" allega la vecchia copia del 2 aprile 2005 su "la morte di Giovanni Paolo II", introdotta - pp. 1 e 26 - da Roberto Cotroneo. L'allegato in realtà è quello dell'ultimo giorno di vita, e il fondo del direttore Furio Colombo, "Il Papa muore", pare occuparsi della cosa soprattutto allo scopo di dir male di Berlusconi. Di più, ancora oggi Cotroneo ripete "sorpresa": chi l'avrebbe detto? Nel 2005 tanta gente, e tanti giovani, attorno al Papa! Già: la religione non è solo roba del passato oscuro e depresso! E in alto alla pagina una citazione, "Morire, dormire, nulla più", pare sottolineare di nuovo l'estraneità. Segue (p. 28) il titolo di Elio Veltri, "Un paese di santi ed evasori". è l'ostilità antica che resiste?