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Da Homs a Novara laurea speciale

Stefano Pasta giovedì 18 luglio 2019
«Un giorno che celebra bene il vivere insieme nella diversità». Così il ventisettenne Wael Al Essa racconta la sua laurea magistrale in Medical Biotechnologies a Novara, Università del Piemonte Orientale. Un biennio normale – con già una borsa vinta per una ricerca in ematologia per l'anno prossimo –, segnato dallo studio intenso, ma anche dagli amici italiani e internazionali (con Wael ieri si sono laureati ghanesi, indiani, libici e pachistani). La particolarità sta nel fatto che il giovane, della minoranza siro-ortodossa, viene da Homs, una delle città martire della Siria, dove ha studiato Farmacia. È uno dei 32 studenti, 8 dei quali all'università piemontese, che dal 2016 sono venuti in Italia a studiare. Spiega Gianluca Gaidano, presidente della laurea e delegato all'internazionalizzazione: «Siamo partiti con l'Università Cattolica, ora si sono uniti altri sei atenei. Si tratta di "corridoi educativi" che anche il Parlamento europeo ha incoraggiato». A settembre arriveranno altri 11 studenti. L'idea nasce al monastero di Mar Musa di Paolo Dall'Oglio: «È stata l'intuizione di padre Mourad, rapito dall'Isis nel 2013, di dare un futuro ai giovani, per poi tornare in Siria». Vengono in Italia con visti di studio, alloggiano presso privati o residenze universitarie.