Rubriche

Cronache tra tacchi a spillo e cervelli gonfiati di pregiudizio

Gianni Gennari giovedì 21 maggio 2015
A Cannes, Mostra del Cinema, prime pagine e tanto rumore per i «tacchi a spillo»: pungenti? A Torino, invece, tanto silenzio all'Ostensione della Sindone, che per qualcuno pare proprio pungente. Già qui (12/5) l'entusiasta Sergio Luzzatto ("Sole 24Ore", 9/5) per Andrea Nicolotti il cui libro spiega «Perché si venera un falso»: unico argomento l'esame del C14 (1988) oggi screditatissimo per tutti gli esperti. Ma l'argomento "punge" davvero, e ieri su "Repubblica" (p. 35) Adriano Prosperi entusiasta e solenne nel "noi di maestà" – «mentre scriviamo…» – torna all'elogio di Nicolotti e delle sue ricerche: un «risultato imponente»: la Sindone è «un falso che trionfa col regno dei Savoia, li accompagna sul trono d'Italia e si trasferisce poi nella mani della Curia di Torino e del Vaticano per la felicità di un popolo di feticisti». E Prosperi pare sfidare anche papa Francesco: dimostri di essere moderno e aperto alla ricerca! A Nicolotti, Luzzatto e Prosperi una sola domanda: perché tanta sicurezza sul «falso» mentre nel libro di Nicolotti e nei mille tentativi di chimici improvvisati, ciarlatani da bar, pittori autodidatti, scultori di bronzi roventi non trovi mai spiegazione su come mai l'improvvisato "falsario" medievale per operare come ha fatto avesse già idea della differenza di immagine positiva e negativa, sangue venoso e arterioso e di tanti altri particolari constatabili e constatati da decenni di ricerche? Nessun cattolico è tale grazie all'autenticità della Sindone… Certi "non credenti" di oggi basano il loro rifiuto della fede sui tentativi, da sempre falliti, di dimostrare che solo loro hanno occhi per vedere e orecchi per sentire la realtà… E quel giudizio sprezzante sul «popolo di feticisti»? Così da noi certi cervelli gonfiati di certezze hanno sempre fallito: uno… spillo e via!