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Policarpo. Credere sulla parola, gesto davvero profetico

Matteo Liut giovedì 23 febbraio 2017
Credere sulla parola significa affidarsi all'altro e alla sua testimonianza. E proprio questa operazione di fiducia furono chiamati a compiere i "cristiani di seconda generazione" come san Policarpo, che non incontrò Gesù, ma che fu istruito da coloro che lo avevano conosciuto. E a porlo alla guida della Chiesa di Smirne nell'anno 100 furono gli stessi Apostoli, come scrive sant'Ireneo, suo discepolo. A Policarpo le parole dei testimoni come sant'Ignazio che aveva accolto durante il suo tragitto da prigioniero verso Roma bastarono per fargli toccare con mano la verità del Vangelo. In gioco c'era un'eredità preziosa: la diffusione del messaggio del Risorto. Una sfida che Policarpo accolse con coraggio. Nel 154 era a Roma per discutere della data della Pasqua; l'anno seguente, dopo il suo rientro, morì martire durante una persecuzione scoppiata a Smirne.
Altri santi. San Giovanni Theristi, monaco (995-1050); beato Vincenzo Stefano Frelichowski, martire (1913-1945).
Letture. Sir 5,1-10; Sal 1; Mc 9,41-50.
Ambrosiano. Sap 14,12-27; Sal 15; Mc 11,15-19.