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Con il crossmediale la tv spegne la radio

Andrea Fagioli venerdì 28 maggio 2021
La radio in tv piano piano rischia di diventare la tv alla radio. Può sembrare un paradosso e in parte lo è. Ma la cosiddetta visual radio, che qualche tempo fa era solo un esperimento per dare un volto a una voce, si sta rivelando un format televisivo di successo. In principio, all'inizio degli anni Duemila, c'era una telecamera fissa in uno studio radiofonico che riprendeva conduttori e ospiti con tanto di grandi cuffie alla Tonino Carino (per chi si ricorda Novantesimo minuto). Adesso, sostituite le cuffie con gli auricolari, di poco televisivo restano solo i grossi microfoni. Mentre l'angusto studio insonorizzato si è allargato fino ad ospitare un vero e proprio palcoscenico. Uno dei casi più interessanti, anche se non è il primo, è quello di Radio 2 social club in onda dal 2010 sulle frequenze di Rai Radio 2 e dal settembre 2019 trasferito anche in tv su Rai 2 la mattina dalle 8,45 alle 10, dal lunedì al venerdì, il giorno dopo la diretta radiofonica che va anche in video su RaiPlay. Alla conduzione da sempre un bravo Luca Barbarossa, a suo agio anche nella versione televisiva. Accanto al cantautore romano, un divertente Andrea Perroni, comico e imitatore. E come in tutti i varietà radiofonici è la musica a farla da padrona. Tanti gli ospiti che si esibiscono dal vivo nelle mitiche sale di Via Asiago a Roma. Ma Radio 2 social club, con la regia di Marco Lolli, non è solo in questa avventura visual su Rai 2. A tarda ora vanno in onda anche I Lunatici, ovvero Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, conduttori (loro con le grandi cuffie) del programma omonimo che accompagna gli ascoltatori di Radio 2 dalla mezzanotte alle 6 del mattino. In tv, con sullo sfondo la frase “Guarda che radio”, va in onda la prima parte. È anche questo un modo per ampliare quella che la Rai definisce l'offerta crossmediale, che noi traduciamo in contaminazione tra radio, tv e piattaforme on line.