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Comicità? Tra Moravia (noia) e Sartre (nausea)

Gianni Gennari sabato 6 febbraio 2010
Comicità? Giovedì (4/2) "Europa" provoca due volte. A p. 7 " «La Tele Dipendente» " c'è Stefania Carini: «Crozza, come è noioso il comico impegnato». Perfetto! Se c'è qualcosa che nonostante le apparenza non solo non fa ridere, ma è mortificante e umiliante in tanti sensi, è proprio quel «cappello» messo su "Ballarò", con lui che parla, ride, rotea gli occhi e mostra i denti mentre crede di sbeffeggiare i protagonisti della politica. «Mortifica»? Sì. Conosco e stimo da anni Giovanni Floris " capace come pochi di spiegare semplicemente l'economia moderna " che è un collega schierato, legittimamente, come tanti altri in Rai, ma la sua professionalità risulta mortificata da molte, forse da tutte, le performance di Crozza. E non basta. C'è anche un «umilia», che va preso alla lettera e in diretta. Il «comico» umilia letteralmente i politici presenti, tutti, deridendoli, e loro sono come costretti a sorridere mentre lui li schiaffeggia più o meno a sangue. Perciò non solo «noiosa», ma assurda, questa comicità. Ma "Europa" quel giorno fa dama, sul tema. A p. 1, infatti, trovi il trafiletto "Robin", con titolo «Carriera». Eccolo integralmente: «Benedetto XVI condanna il carrierismo nella Chiesa. Lui per esempio si considera appagato». Ecco: il giorno prima il Papa aveva detto cose lucidissime e severe contro una mentalità mondana che fa tanti danni anche nella Chiesa, richiamando all'esempio di Cristo e di tanti santi, ma Robin deride e sbeffeggia. Comicità? Un cattolico, per quanto adulto, non ride con chi deride personalmente il Papa: ricorda Moravia" e anche Sartre.