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Colpito da Sla, poesia per lottare e donare

Alessandra Turrisi mercoledì 7 febbraio 2018
La parola d'ordine è non arrendersi mai. E, se arriva la malattia, le armi per combatterla sono le cure e la poesia, che diventa attenzione all'altro. È la storia di Francesco Saporito, 46 anni, di Patti, nel Messinese, commercialista e revisore contabile colpito dalla Sla. La malattia lo ha condotto alla poesia, con due raccolte pubblicate, e alla solidarietà, avendo coinvolto famiglia e amici nel suo progetto di raccolta fondi, per dotare di un'area esterna per i pazienti e i loro familiari l'Istituto Maugeri di Mistretta, in provincia di Messina, dove è stato in cura.
La Sla costringe Francesco a usare l'Etran, il foglio di plastica trasparente sul quale sono appuntate le lettere dell'alfabeto e attraverso il quale comunica, ma la sua poetica non ne soffre e i suoi versi portano frutto: «L'Asp ha concluso l'iter autorizzativo, grazie alla sollecitudine del direttore generale Gaetano Sirna», spiega Paolo Volanti, neurologo e responsabile del Centro Sla di Mistretta, uno dei centri regionali di riferimento per questa patologia. «Con la famiglia e l'architetto Ernesto Di Paola, che si è occupato gratuitamente della progettazione e al quale va il nostro ringraziamento – aggiunge il medico – abbiamo individuato l'azienda e i lavori per la terrazza hanno avuto inizio».
L'ultima raccolta Sla nci, poesie per la ricerca (editore Pungitopo di Patti) contiene trenta componimenti in italiano e in siciliano, con cui Francesco guarda e abbraccia il mondo nella sua nuova condizione di malato.