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Clima tropicale pomodori "lessati"

Andrea Zaghi domenica 23 agosto 2020
Lessati, bolliti, andati in fumo. Sono i milioni di euro che, per effetto del caldo, gli agricoltori italiani hanno visto letteralmente cuocere nei campi sottoposti a temperature altissime per effetto del gran caldo. A farne le spese, praticamente tutte le coltivazioni estive. Qualche giorno fa, Coldiretti ha spiegato: «Con il caldo torrido che sfiora i 40 gradi è allarme colpi di calore e ustioni per frutta e verdura pronte alla raccolta da nord a sud che rischiano così di essere buttate vanificando un anno di lavoro a partire da insalate, peperoni, melanzane e dalle angurie». Per capire meglio, basta poi guardare ad un caso emblematico come quello dei pomodori da industria nel nord Italia. In particolare, in Emilia Romagna, stando a Confagricoltura, questi prodotti sarebbero stati davvero "lessati" in campo. Senza dire dei problemi che si stanno ponendo al sud e dello sfasamento dei tempi di coltivazione, che ha portato alla contemporanea maturazione di una quantità di prodotto eccessiva. In altre parole, dove i pomodori non sono finiti bolliti sulla pianta, l'eccessiva quantità di prodotto non è stata smaltita dagli agricoltori. Il clima avverso, ha così fatto saltare qualsiasi programmazione della raccolta e quindi delle vendite così come della trasformazione (l'industria, pur lavorando a pieno ritmo, pare non riesca a trasformare tutto il pomodoro in arrivo). Con una prospettiva ormai concreta: la distruzione del prodotto. Una prospettiva non certo rosea, visto che l'Italia è il secondo produttore mondiale di pomodoro da industria, dopo gli Stati Uniti (con una quota del 13% nel mondo e del 50% in Europa). Il gran caldo rischia così di incidere sul destino di una filiera storica per l'agricoltura italiana, che vale circa 3,5 miliardi di euro e che è già alle prese con altri problemi strutturali. Quella del pomodoro, d'altra parte, è una situazione simile a quanto sta accadendo in zootecnia. Nelle stalle, addirittura, si è registrata una forte diminuzione di latte a causa proprio del caldo. Ma che il clima avverso faccia ormai costantemente forti danni in agricoltura è ormai cosa nota. Coldiretti ha già stimato che le conseguenze dei cambiamenti climatici in Italia, con una sempre più spinta tendenza alla tropicalizzazione, ha già compromesso le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.