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Cirillo di Gerusalemme. Il prezzo delle verità difficili per far crescere bene la fede

Matteo Liut mercoledì 18 marzo 2020
Tutti abbiamo bisogno di buoni maestri che ci indichino la via e che ci mettano in guardia dalle soluzioni facili ma sbagliate. Ancora attuale in questo senso è l'esempio di guide sagge come san Cirillo di Gerusalemme, vescovo e dottore della Chiesa, che ebbe particolare attenzione per i catecumeni, coloro, cioè, che hanno appena iniziato il proprio cammino di crescita spirituale e per questo più esposti agli errori. Il suo episcopato (348-386) fu segnato dalle aspre dispute cristologiche causate dalla diffusione dell'eresia ariana, già condannata dal Concilio di Nicea nel 325. Lo scontro, però, era proseguito e Cirillo venne esiliato per tre volte con l'appoggio dell'imperatore. Fu l'imperatore Teodosio (379-395) a porre fine al suo esilio durato 16 anni, e Cirillo poté così partecipare al Concilio di Costantinopoli nel 381.
Altri santi. Sant'Anselmo II di Lucca (o da Baggio), vescovo (1040-1086); san Salvatore da Horta, professo (1520-1567).
Letture. Dt 4,1.5-9; Sal 147; Mt 5,17-19.
Ambrosiano. Gen 21,7-21; Sal 118 (119),73-80; Pr 10,28-32; Mt 6,19-24.