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Cirillo di Alessandria. Quello scandalo di un Dio che sceglie di stare con l'uomo

Matteo Liut giovedì 27 giugno 2019
Lo scandalo del cristianesimo è quello di un Dio che si fa uomo, del "totalmente altro" che non solo incontra ciò che è limitato ma ne condivide l'esistenza senza rinunciare a ciò che è, al proprio essere. Questa contraddizione impegnò per secoli teologi e pastori, il cui contributo ha portato alla formulazione sulle due nature di Cristo (umana e divina) unite in una sola persona. Una formulazione espressa anche grazie al lavoro di san Cirillo d'Alessandria, ricordato oggi come dottore della Chiesa. Nato attorno al 370, nel 412 fu il successore dello zio Teofilo come vescovo di Alessandria, comunità che guidò poi fino alla propria morte, nel 444. Il confronto teologico vide Cirillo (difensore anche del titolo mariano di "Madre di Dio") contrapposto soprattutto a Nestorio, la cui dottrina, basata sulla divisione tra le due nature di Cristo, fu condannata dal Concilio di Efeso del 431.
Altri santi. San Sansone, sacerdote (VI sec.); sant'Arialdo di Milano, diacono e martire (XI sec.).
Letture. Gen 16,1-12.15-16; Sal 105; Mt 7,21-29.
Ambrosiano. Es 13,3a.11-16; Sal 113B; Lc 5,36-38.