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Cerco famiglia. Una stanza e tanto calore: famiglie per il Bed&Breakfast protetto

Daniela Pozzoli venerdì 27 gennaio 2017

Un appello singolare ma che abbiamo già lanciato su questa Rubrica riguarda il Bed and breakfast protetto del Cam di Milano. Si tratta di trovare famiglie disponibili a ospitare ragazzi/e italiani e stranieri, prossimi alla maggiore età, così da aiutarli a diventare autonomi e responsabili. Unica formula in Italia di questo genere, offre un’occasione di integrazione sociale ed è un valido strumento per prevenire la devianza. Costituisce anche un’importante esperienza di crescita per la famiglia che ospita, alla quale viene chiesto di mettere a disposizione una stanza nella propria abitazione, condividere con il ragazzo il clima familiare del pasto serale e offrire un contesto amichevole che però non richiede un rapporto di tipo genitoriale. I ragazzi interessati hanno tra i 17 e i 21 anni e hanno terminato un percorso educativo presso una comunità, lavorano o studiano, ma, non avendo il supporto di due genitori, preferiscono una sistemazione familiare ad altre soluzioni collettive.

La famiglia che dà ospitalità non è una “famiglia affidataria”, non ha insomma compiti educativi diretti, ma deve offrire una stanza, una presenza adulta in casa dopo l’orario di lavoro o di studio del ragazzo, la colazione del mattino e il pasto serale. L’obiettivo
non è infatti sostituire i genitori, ma essere esempio positivo di relazioni e convivenza e punto di riferimento per incoraggiare i giovani ad affrontare con le proprie forze il mondo. Il B&b protetto del Cam ha dato ospitalità a oltre 50 ragazzi: l’87% ha raggiunto la piena autonomia economica e abitativa, il 10% utilizza ancora il supporto della Borsa studio Cam, il 3% non ha raggiunto gli obiettivi del progetto.

Info: Cam, tel.: 02.48513608; bbp@cam-minori.org

In Burkina Faso un’istruzione per Hamado

Hamado è un bambino affettuoso e gentile di soli 8 anni. Ha perso il papà quattro anni fa e la mamma, una volta rimasta vedova, come prescrive la tradizione burkinabé, è andata a vivere insieme con la famiglia allargata del cognato. In 30 abitano in varie capanne vicine, alcune con il tetto di paglia, altre di lamiera. I servizi igienici sono all'esterno e in comune. La famiglia non ha corrente elettrica e l'acqua viene presa dal pozzo.

La mamma di Hamado ha 30 anni e vive facendo la bracciante nei campi vicino casa, anche se, data la scarsità di piogge in questa regione, non sempre il raccolto è sufficiente alle necessità di un’intera tribù. Al compimento dei sei anni Hamado avrebbe dovuto
iniziare a frequentare la scuola del villaggio, ma purtroppo non era stato registrato all’anagrafe e quindi non ha potuto essere iscritto. La pratica di registrazione si è protratta per vari cavilli burocratici e finalmente quest’anno Hamado ha potuto frequentare la prima classe della scuola primaria. Il bambino si è dimostrato interessato alle lezioni e alle varie attività organizzate, anche se il momento più bello della giornata rimane la sera, quando può divertirsi a giocare lunghe partite di calcio con i suoi amici e cugini.

La mamma di Hamado ha però serie difficoltà a fargli continuare la scuola e per questo si è rivolta a Terre des Hommes: con un sostegno a distanza di 25 euro al mese, si potrà permettere al bambino di proseguire gli studi.

Info: Tdh Italia, tel. 02.28970418, sad@tdhitaly.org