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Caterina dAlessandria. Ciò che l'uomo corrompe l'amore di Dio purifica

Matteo Liut mercoledì 25 novembre 2020
Ciò che l’uomo corrompe con il suo desiderio di possesso, l’amore di Dio rende puro e trasforma in un dono prezioso. Nella storia di santa Caterina d’Alessandria, giovane martire del IV secolo, lo scontro tra queste due visioni emerge in tutta la sua portata profetica. Era figlia di nobili e aveva 18 anni quando nel 305 ad Alessandria arrivò Massimino Daia, proclamato “cesare” per l’Oriente. Per l’occasione tutti vennero obbligati a sacrificare agli dei nel contesto dei festeggiamenti ai quali Caterina si rifiutò di partecipare. Con coraggio la giovane andò da Massimino per chiedergli di riconoscere Cristo. L’uomo tentò di farle rinnegare la fede e, colpito dalla sua bellezza, le propose il matrimonio. Il doppio rifiuto costò alla giovane le torture e poi il martirio. Altri santi. San Mosè di Roma, martire (III sec.); beata Beatrice di Ornacieu, monaca (1260–1303). Letture. Ap 15,1–4; Sal 97; Lc 21,12–19. Ambrosiano. Ger 3,6a.12a.14–18; Sal 86 (87); Zc 2,5–9; Mt 12,22–32.