Marco Pappalardo. Catania dà una casa ai malati di leucemia
Si tratta di una realtà da trent'anni impegnata per la ricerca scientifica sulle malattie neoplastiche del sangue, nell'assistenza socio-sanitaria dei leucemici appartenenti a famiglie economicamente disagiate e nel supporto, anche materiale e psicologico, in favore dei familiari. "Casa Santella" – la prima è stata aperta nel 1999 – rappresenta un gesto d'amore dei genitori di Santella Massimino, una ragazza di vent'anni morta di leucemia, la quale, dopo l'esperienza personale del doversi curare fuori dalla propria città, lasciò una volontà: dare a Catania la possibilità di poter curare tutte le forme di leucemia, per evitare i "viaggi della speranza".
È un ambiente che sa di casa che, oltre ai pazienti ricoverati presso il reparto di ematologia, ha ampliato l'accoglienza anche ai pazienti di cardiochirurgia e di onco-ematologia. In questi anni sono state ospitate, in spirito di famiglia e gratuitamente, migliaia di persone provenienti dalle province della Sicilia, da altre regioni e dall'estero.