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Carlo Lwanga e compagni. La disponibilità al servizio, uno stile di vita controcorrente

Matteo Liut mercoledì 3 giugno 2020
La fede cristiana è da sempre pungolo per le coscienze: il messaggio del Risorto porta alla luce tutti i piccoli o grandi compromessi che rendono il nostro cuore e la nostra vita schiavi delle logiche del mondo. Al posto della sete di potere il Vangelo indica come stile la disponibilità al servizio: questo stile controcorrente fu la causa del martirio di decine di cristiani tra il 1885 e il 1887 in Uganda. Oggi la Chiesa ricorda Carlo Lwanga assieme ad altri 21 martiri ugandesi beatificati nel 1920 da Benedetto XV e canonizzati da Paolo VI l’8 ottobre 1964. La persecuzione fu ordinata dal giovane re Mwanga, che aveva studiato alla scuola dei missionari (i Padri Bianchi fondati nel 1868 dal cardinale Charles Lavigerie) ma che poi aveva visto nel cristianesimo un pericolo, non tanto per la nazione quanto per il suo stile di vita totalmente privo di valori. Il capo dei paggi reali, Carlo Lwanga, fu bruciato vivo il 3 giugno 1886. Altri santi. Santa Clotilde, regina (474–545); san Lifardo, sacerdote (VI sec.). Letture. 2Tm 1,1–3.6–12; Sal 122; Mc 12,18–27. Ambrosiano. Es 19,7–15; Sal 117 (118); Lc 8,42b–48.