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BONIMBA E GLI INVINCIBILI DEL SANT'EGIDIO

Massimiliano Castellani sabato 28 aprile 2018
Quante volte vi sarà capitato di tenere tra le mani una fotografia della vostra prima squadra di calcio? Quella dell'oratorio, in cui da ragazzini andavate a consumare scarpe e pomeriggi dopo scuola, inseguendo sudati e spensierati un pallone. Il grande centravanti Roberto Boninsegna, in arte “Bonimba” quella foto della leva calcistica del '43 continua a vederla ogni volta che incontra i suoi vecchi compagni del Sant'Egidio. La squadra oratoriale di Mantova, gli “Invincibili”: leggenda popolare e conferma storica di un protagonista, la penna decana del Guerin Sportivo, Adalberto Scemma, narra che il Bonimba e quei 14enni di allora «rimasero imbattuti per sessanta partite di fila, dalla nevicata del 1956 fino all'estate del '59, battendo squadre di 18enni». Quei ragazzi, tranne qualcuno che è stato richiamato nel mondo dei più, non si sono mai persi di vista. Continuano a raccontarsi di quelle mitiche sfide e di quando il Bonimba non era ancora il goleador della partita del secolo, Italia-Germania 4-3. Si danno appuntamento alla trattoria del “Cina”, uno degli undici “oriundi”, perché «tutti arrivavamo dai quartieri distanti dalla parrocchia di Sant'Egidio, l'unica veramente consacrata a “San Pallone”». Tutti figliocci del vicario don Sergio Negri e del fido don Nardino Menotti, che uscivano dalla grazia di Dio solo in occasione dei derby feroci contro gli Aquilotti. Guardi la fotografia e pensi: formidabili quegli anni.