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Bologna-Chioggia unite da Marella

Chiara Unguendoli domenica 18 ottobre 2020
È un beato in un certo senso «oriundo», don Olinto Marella, per tutti «Padre Marella». È stato infatti proclamato beato a Bologna, la città dove ha vissuto gli ultimi anni, dove ha intrapreso la sua grande opera caritativa per i ragazzi orfani e poveri, dove è morto ed è sepolto. Ma per quanto i bolognesi lo considerino «uno di loro», in realtà don Marella non era bolognese di origine: era infatti nato e vissuto per molto tempo nell'isola di Pellestrina, nella laguna di Venezia e in diocesi di Chioggia. Così l'Agenzia Petroniana Viaggi ha pensato di organizzare sabato 31 ottobre un insolito pellegrinaggio, guidato dal vicario generale della diocesi di Bologna, Giovanni Silvagni, ai luoghi di origine del Beato: Pellestrina e Chioggia. Il rapporto di don Marella con la Chiesa locale fu in parte burrascoso, visto che fu il vescovo di Chioggia a sospenderlo «a divinis» per le sue presunte simpatie per il Modernismo; e fu invece a Bologna che venne riabilitato dall'arcivescovo Nasalli Rocca. Ma rimase sempre legato alla sua terra e alla sua Chiesa d'origine, con cui si riconciliò: domenica 4 ottobre alla beatificazione era presente anche l'attuale vescovo di Chioggia, Adriano Tessarollo. Con questo pellegrinaggio, e l'incontro con persone che lo hanno conosciuto, si sancisce la definitiva riconciliazione di don Olinto con la sua patria d'origine.