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Bernardino Realino. Padre, protettore e patrono in mezzo alla gente di Lecce

Matteo Liut giovedì 2 luglio 2020
Tutti sentiamo il bisogno di un santo "a cui votarci", una necessità che nasce dalla percezione della nostra fragilità davanti ai marosi dell'esistenza. Nacque proprio da questa radice la richiesta che gli abitanti di Lecce fecero a san Bernardino Realino sul letto di morte nel 1616, quando gli manifestarono che fosse proprio lui a proteggere la città "dall'alto". Un desiderio al quale il religioso accosentì, anche nel nome di quei 42 anni passati tra la gente del capoluogo salentino. Nato a Carpi nel 1530, Realino era stato avviato agli studi in diritto civile e canonico, ricoprendo poi diversi "pubblici uffici", approdando anche a Napoli, dove incontrò i Gesuiti. Decise così di lasciare tutto per vivere da consacrato: nel 1567 divenne prete e nel 1574 arrivò a Lecce, dove creò e guidò un collegio, dedicandosi anche ai bisognosi. Morì a 86 anni ed è santo dal 1947.
Altri santi. San Lidano da Sezze, abate (1034-1118); beata Eugenia Joubert, religiosa (1876-1904).
Letture. Am 7,10-17; Sal 18; Mt 9,1-8.
Ambrosiano. Dt 15,1-11; Sal 91 (92); Lc 7,18-23.