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Bastano tre gol alla Turchia per dar vita a una epopea

Umberto Folena martedì 15 giugno 2021
La Nazionale esordisce all'Europeo rifilando tre pappine alla Turchia e finalmente i cronisti sportivi possono impazzare con il loro rutilante repertorio, a lungo sopito, di metafore, iperboli e allegorie. Nei lettori, commossi, si ridesta il Salgari che alberga nei cuori. E qui non resta che proporre "il meglio di", tratto dai quotidiani del giorno dopo (sabato 12 giugno). Astenersi calciofobi.
«Partenza col botto» (titolo identico di "Corriere" e "Gazzetta"). «Mamma… li azzurri» (titolo, "Giornale"). «I sultani siamo noi» (titolo, "Libero"). «(Insigne e Immobile) i due sultani dell'area» (Maurizio Crosetti, "Repubblica"). «Notte magica» (titolo, "Stampa"). «Ecco la notte magica che aspettavamo da una vita» (Luigi Garlando, "Gazzetta"). «Magari è banale, ma è una notte magica» (Stefano Agresti, "Corriere"). «Italia-Turchia è stata lo specchio delle nostre ansie» (Giulia Zonca, "Stampa"). «Un messaggio di coraggio che fa bene a tutta l'Italia che deve ripartire» (Garlando, "Gazzetta"). «Per novanta minuti abbiamo spinto via un anno e mezzo di paura e di dolore» (Fabrizio Roncone, "Corriere"). «Le tribune dell'Olimpico sono macchiate dagli spettatori» (Paolo Brusorio, "Stampa").
«Immobile scaraventa uno scaldabagno da fuori area» (Fabrizio Biasin, "Libero"). «Immobile ha due armadi addosso» (Brusorio, "Stampa"). «Le voglie di Immobile si sono fatte sentenza» (Andrea Elefante, "Gazzetta"). «Il gol che cercavamo e che apre le acque del mar rosso» (Brusorio, "Stampa"). «Spinazzola tira un sasso» (Biasin, "Libero"). «Celik e Karaman sono due addestrati gendarmi, ma (Spinazzola) li manda spesso al bar» (Brusorio, "Stampa"). «Al 90' Spina sembra la pubblicità dell'ultimo dentifricio "acqua azzurra"» (Fabio Licari, "Gazzetta"). «Il ghiaccio, più che rotto, è ormai tritato» (Enrico Currò, "Repubblica"). «Un Mancini da record fa subito la voce grossa come Draghi con Erdogan» (Davide Pisoni, "Giornale"). «Mancini, l'uomo che ci ha salvati dall'apocalisse» (Garlando, "Gazzetta").