Titolo di rubrica (“Libero”, 13/9, p. 15), «Alta portineria», che tutto in maiuscolo squilla: «È un prete il sex symbol della tv»! Seguono nome e cognome del suddetto che innocente di suo «ammette: mi corteggiano nonostante i voti». «Alta»? Le portinerie sono ovviamente solo in basso, ma c'è modo di abbassare ogni cosa, e da qualche parte si è specialisti nel farlo. Ecco, allora, che stesso giorno (“Giornale”, p. 2 e int.) leggi: «Il messaggio del Pontefice... Il Papa benedice i piaceri» e «Il Papa benedice cibo e sesso»! «Piaceri... cibo e sesso»! Proprio così, tout court? Resto e contesto delle parole dette non contano: bassa portineria, anche questa. Stesso giorno, in risalita (“Sole 24 Ore Domenicale”, p.16 intera) – «Questa nostra carne tempio dello Spirito» – vedi come Gianfranco Ravasi tratta lo stesso argomento: bassifondi e grattacieli! Capita anche in pagine di pretesa “cultura” e allora (“La Verità” 20/9 p. 1 e int.) tra cultura e chiacchiera erudita leggi lo sconsolato annuncio: «La breccia di Porta Pia ormai serve per fuggire» perché «un paese che non si infiamma nemmeno per Porta Pia è in pieno Lockdown culturale». Volevano le fiamme a Porta Pia? Seguono esempi a man bassa con interrogativo retorico: «Vi immaginate papa Bergoglio alle prese con questi temi, ma anche Sergio Mattarella che si occupa di temi storici oltre i soliti canonici del secolo scorso? Pensate che i protagonisti dell'era grillina, trasformista, bergogliana... si possano occupare di un evento storico» che non sia l'accoglienza, ma la storia civile e religiosa d'Italia e di Roma»? Grillo e Bergoglio... Pare scontato che “era grillina” e “era bergogliana” siano un tutt'uno con la complicità di tutti, per cui oggi – è il verdetto finale – «dalla Breccia di Porta Pia non entra più nessuno, neanche i ricordi... in compenso escono in molti, quasi un fuggi fuggi generale»! Magari scappano da cannonate sconclusionate come questa. Su con la vita!