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Augias: pregiudizio, malizia e... sfortuna

Gianni Gennari martedì 11 maggio 2010
Tra malizia e sfortuna. Sabato ("Repubblica", p. 36) Corrado Augias pubblica due lettere sull'8 per mille. Dura la prima, inizia deplorando «la martellante campagna della Chiesa cattolica» e soffice la seconda, elogia il finanziamento delle Chiese in Germania. Palla al balzo! Lui subito ricorda che «il meccanismo dell'8 per mille (fu) astutamente escogitato da Giulio Tremonti». Come dire: sempre colpa di questo governo! Poi viene la sostanza, e lui rifà la storia della questione scrivendo che in passato c'era «la congrua, una specie di stipendio ai preti», già prima quindi mantenuti da tutti, senza spiegare però che in origine quel «congrua» era aggettivo del sostantivo «compensazione»: l'Italia riparava, e solo in parte, la grande confisca dei beni ecclesiastici nelle leggi del nuovo Regno. Segue poi il nucleo del ragionamento, il ritornello che per Augias spiega l'"astutamente" tremontiano citato sopra: l'8 per mille è inghippo studiato, per cui chi non sceglie dà "automaticamente" la sua quota ai preti. Bella invenzione di Tremonti e del Vaticano in coppia, per imbrogliare il primo, per incassare il secondo? No. Augias sa benissimo che è falso, e che in tutte le votazioni democratiche si assegnano tutti i seggi - nel caso le quote di 8 per mille - sulle percentuali di chi vota, ma qui fa finta... Quanto poi ai finanziamenti della religione all'estero, in Germania le Chiese ne hanno molti di più. Malizioso e pregiudizialmente velenoso, Augias. Non basta: penso all'indignazione della prima lettera, sulla «pubblicità», ma lì stesso (p. 6) trovo una grande pubblicità a colori: «8 per mille ai Valdesi». Loro innocenti, ma lui velenoso. E proprio sfortunato!