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Assunzione di Maria. Oltre i nostri limiti verso la luce piena

Matteo Liut sabato 15 agosto 2020
Abbiamo un destino comune che ci richiama verso la luce e ci sottrae dagli stretti orizzonti entro cui spesso ci sentiamo reclusi davanti alle innumerevoli prove della vita. Sentirci parte di questa chiamata collettiva dovrebbe aiutarci ad aprire il cuore nei confronti dei fratelli bisognosi e di tutti coloro assieme ai quali camminiamo in «questa valle di lacrime». La solennità dell'Assunzione di Maria, una delle feste mariane più antiche e più sentite dalla devozione popolare, offre proprio questo prezioso messaggio teologico, che apre alla speranza oltre il tempo, ma richiede impegno nel cuore della storia. La Madre di Dio, porta aperta sulla vita divina, «fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo e dal Signore – si legge nel Messale Romano – esaltata quale regina dell'universo»: in questo modo all'umanità intera è mostrato il destino di chi si affida a Dio. Il dogma dell'Assunzione di Maria fu definito solennemente da Pio XII nel 1950: si trattò di rendere solo “ufficiale” ciò che veniva celebrato già da molti secoli e che la comunità dei credenti sentiva come una preziosa verità.
Altri santi. San Tarcisio, martire (III sec.); san Stanislao Kostka, novizio gesuita (Rostkow, 1550-Roma, 1568).
Letture. Ap 11,19;12,1-6.10; Sal 44; 1Cor 15,20-26; Lc 1,39-56.
Ambrosiano. Ap 11,19;12,1-6a.10ab; Sal 44 (45); 1Cor 15,20-26; Lc 1,39-55.