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Artigiani, cambia il bonus licenze

Vittorio Spinelli mercoledì 14 dicembre 2011
L'aumento dei contributi previdenziali previsto per gli artigiani e i commercianti dalla riforma Monti non agevola le condizioni lavorative delle due categorie, aggravate da un prevedibile ed ulteriore calo delle vendite. Tuttavia lo sforzo contributivo richiesto dalla riforma si limita allo 0,3% in più nel 2012, in vista di raggiungere gradualmente il 22% complessivo nel 2018.
È ancora più incisivo il nuovo regime pensionistico riservato al lavoro autonomo, che cancella il sistema delle «finestre» e delle «quote». La nuova età per la pensione di vecchiaia ordinaria è così stabilita in 66 anni per gli uomini e in 63 anni e sei mesi per le donne, come nuovi requisiti per tutti i lavoratori autonomi nel sistema contributivo universale. Si tratta di condizioni pensionistiche che non sono confrontabili con quelle in vigore a tutto il 2011 (età di 65 per gli uomini e di 60 per le donne) e che rientrano nel sistema di calcolo retributivo delle pensioni, ormai in chiusura ad esaurimento.
Rottamazione licenze. Indirettamente, la nuova età pensionabile della riforma incide anche sull'incentivo alla cessazione delle piccole attività commerciali, col diritto ad un indennizzo pagato dall'Inps, di importo pari alla pensione minima. Il bonus dura per il periodo residuo fino al raggiungimento dell'età ordinaria per la pensione di vecchiaia. E, nel contesto della crisi, difficilmente potrà essere ancora rinnovato. Il collegato lavoro del 2010 (legge 183) ha, infatti, differito al prossimo 31 dicembre l'ultimo periodo di concessione dell'incentivo (domande entro il 31 gennaio 2012), ma la riforma Monti ha modificato le regole in corso, così che l'attuale indennizzo inizia con regole del sistema retributivo e termina con regole del contributivo.
Requisiti 2011. Oltre alla cessazione definitiva dell'attività commerciale e al possesso di almeno cinque anni di contributi da commerciante, agli uomini è richiesta un'età minima di 62 anni e alle donne di 57. L'indennizzo dura fino al mese che precede il pensionamento di vecchiaia. Al riguardo, l'Inps ha chiarito (msg.16870 del 30 agosto scorso) che, essendo in vigore il regime delle «finestre», il bonus non può superare il periodo della finestra stabilita per le pensioni di vecchiaia dei lavoratori autonomi, e quindi non oltre 18 mesi. Il chiarimento è ora superato dalla riforma Monti che ha cancellato tutte le «finestre».
Indennizzo 2012. Nel 2012 il periodo residuo dell'indennizzo deve quindi durare fino al compimento della nuova età pensionabile di 66 anni per gli uomini e di 63 anni e 6 mesi per le donne. Di fatto per gli uomini accade che, rispetto alla vecchia età pensionabile di 65 anni più la finestra di 18 mesi, la durata del bonus si riduce di 6 mesi. Per le donne, invece, il periodo del bonus si allunga di ben due anni, cioé dal vecchio limite di età di 61 anni e sei mesi (pari a 18 mesi dopo i 60 anni) fino al nuovo traguardo di 63 anni e sei mesi. Salvo novità dall'Inps.