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L'«effetto Inps» nell'aggiornamento del Catasto dei Terreni

Vittorio Spinelli martedì 10 gennaio 2017
Ha iniziato l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), in collaborazione con l'Agenzia per il Territorio, ad avviare nel 2005 un controllo capillare dei terreni attraverso il confronto tra fotografie aeree e mappe catastali. Grazie ad una mappa del territorio in digitale furono scoperti 2 milioni di "case fantasma", immobili mai dichiarati, con un rilevante recupero di imposte per il fisco e di contributi agricoli per l'Inps.
L'aggiornamento del Catasto prosegue da allora anno dopo anno. Il 31 dicembre scorso è divenuto ufficiale l'aggiornamento sulle particelle di terreno che nel corso del 2016 hanno subito variazioni colturali. E' possibile consultare sul sito dell'Agenzia delle Entrate l'elenco, per Comune, di oltre 3.600 particelle oggetto di modifiche. In caso di inesattezze gli interessati possono ottenere una rettifica in autotutela.
Tuttavia le variazioni delle colture possono produrre a loro volta una variazione del corrispondente reddito agrario, con effetti a cascata sulla contribuzione agricola dovuta all'Inps. La legge 233/90 ha infatti agganciato la contribuzione pensionistica dei lavoratori autonomi agricoli al reddito agrario prodotto dai terreni. Sono state stabilite 4 fasce di reddito agrario nelle quali vengono inquadrate le aziende agricole. Attraverso speciali coefficienti, ad ogni fascia viene attribuita una base imponibile sulla quale si applica l'aliquota contributiva di legge.
Contributi 2016. Per i coltivatori diretti, i coloni, i mezzadri e per gli imprenditori agricoli professionali si chiude ora il 2016 con il pagamento della quarta ed ultima rata dei contributi all'Inps, entro lunedì 16 gennaio. La scadenza in corso è indipendente dall'inquadramento iniziale, oppure aggiornato, dell'azienda interessata. Si versa con un'aliquota ordinaria del 23,2%, ridotta al 22,3% per le aziende in territori montani o in zone svantaggiate. Aliquote più basse per i minori di 21 anni.
Contributi 2017. Col nuovo anno l'aliquota ordinaria aumenta al 23,6%, ridotta al 23,2% per le zone svantaggiate, con ulteriori riduzioni per i minori di 21 anni. Si tratta di aumenti previsti dalla riforma Monti che porterà tutto il settore agricolo nel 2018 ad una aliquota unica del 24%. Vengono quindi abolite le differenze tra territori ordinari e montani, ma soprattutto cessa l'agevolazione per i minori di 21 anni che, pagando finora una aliquota molto ridotta, subiscono un maggiore aumento in percentuale.
Assegni mensili. Permane nel 2017 lo scandalo degli assegni familiari di 8,18 euro mensili per i coltivatori diretti, di 10,21 euro per i pensionati agricoli e di 1,21 euro se i genitori sono a carico.