Rubriche

Angelo Tancredi da Rieti. La bontà d'animo vincerà le prepotenze

Matteo Liut sabato 13 febbraio 2021
«Sarebbe un buon frate minore colui che avesse la cortesia di Angelo, che fu il primo cavaliere entrato nell'Ordine e fu adorno di ogni gentilezza e bontà»: così san Francesco descriveva il beato Angelo Tancredi da Rieti. La sua bontà d'animo lo ha reso un modello non solo per i frati ma per ogni cristiano: credere, infatti, significa anche andare controcorrente in un mondo che spesso sceglie di premiare la prepotenza. Come ricordato dallo stesso Poverello di Assisi, Angelo Tancredi fu il primo cavaliere a unirsi a lui dopo averlo conosciuto attorno al 1223. Era al servizio del cardinale di «Santa Croce in Gerusalemme» Leone Brancaleone a Roma ma decise di lasciare il suo incarico per diventare frate minore. Appena un paio di anni dopo, assieme ai compagni Leone e Rufino, si trovò a confortare san Francesco sul letto di morte, cantandogli il Cantico delle Creature e sempre assieme a loro scrisse la «Leggenda dei tre compagni». Ci è giunta, poi, una sua lettera inviata da Greccio nel 1246 al ministro generale Crescenzo di Iesi.
Altri santi. San Benigno di Todi, martire (IV sec.); san Martiniano, eremita (IV-V sec.).
Letture. Romano. Gen 3,9-24; Sal 89; Mc 8,1-10.
Ambrosiano. Es 29,38-46; Sal 95 (96); Rm 12,1-2; Gv 4,23-26.
Bizantino. Rm 14,19-23;16,25-27; Mt 6,1-13.