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Andrà ai disabili la villa di Sherlock

AA. VV. mercoledì 22 ottobre 2014
Waverley è un nome che gli appassionati di letteratura conoscono bene. È il titolo di un'opera di sir Walter Scott, il padre del moderno romanzo storico. Ma è anche la località del Surrey dove un altro sirdelle belle lettere, Arthur Conan Doyle, visse per un decennio esatto, dal 1897 al 1907. Qui presero forma molte avventure di Sherlock Holmes e dell'inseparabile Watson. Qui, in particolare, fu composto Il mastino dei Baskerville, il romanzo nel quale il detective di Baker Street giganteggia per intelligenza incontrastata. E qui, se non si fosse intervenuti in tempo, sorgerebbe ora il solito complesso di villette a schiera. Era questo il progetto presentato qualche tempo fa da una società immobiliare evidentemente poco interessata al valore storico dell'edificio. La speculazione fu sventata già nel 2012 grazie all'appello lanciato da un nutrito gruppo di scrittori e intellettuali. Gli amministratori locali, però, hanno impiegato qualche anno per decidere a quale uso destinare la villa di Conan Doyle. Alla fine, però, hanno scelto bene: la “casa di Sherlock Holmes” ospiterà infatti una scuola per disabili. Non solo la struttura esterna sarà conservata nel dettaglio, dunque, ma all'interno si svolgeranno attività di grande importanza sociale. Un risultato di cui sarebbe contento l'autore, che nutriva indubbi sentimenti filantropici (oltre a dubbie opinioni esoteriche). Holmes, da parte sua, resterebbe impenetrabile. Ma sotto sotto, forse, un sorriso scapperebbe perfino a lui.