Rubriche

Al di là del muro

Andrea Pedrinelli mercoledì 25 settembre 2019
Era il 1989. Stava per cadere il muro di Berlino, sì; ma ancora troppi muri costruiti sulle apparenze, su certe arie da intellettuali o sul danaro dominavano le nostre vite: rendendoci spesso chiusi, diffidenti, estranei gli uni agli altri. Così fu necessario che un artista attento come Luca Barbarossa ci scrivesse sopra una canzone. «Come siamo bravi! Alla sera non usciamo mai, neanche ci tocchiamo più, evitiamo malattie, rapporti senza futuro… Siamo bravi, noi: al di qua del muro. Come siamo seri, davanti alla televisione: c'è anche la droga nei documentari, Aids e trasgressione… Evitiamo le paure, allacciamo le cinture, ci metteremo il casco anche per andare a piedi… Siamo bravi, al di qua del muro! …Vivere? Qui non si usa più. Piangere, ridere? Qui non si sbaglia più… E questa paura d'amare? Spiegamela tu… Spiegamela tu, la paura di andare… al di là del muro!». Ora siamo nel 2019, e certo è cambiato tutto. Difatti oggi ognuno vive attaccato allo smartphone anche mentre sta guidando, e si è più attenti ai profili Facebook che alla salute dei genitori. Insomma, Barbarossa dovrebbe proprio ricantarlo per noi, quel brano che spronava a scavalcare muri per tornare a essere, assieme agli altri, persone.