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Al bivio tra affrontare o rimuovere gli ostacoli

Marco Voleri giovedì 8 novembre 2018
Marco Voleri
Venerdì ore 18, esterno giorno. La pioggia cade violenta sul furgone di Armando. Il ragazzo cerca disperatamente un posto dove parcheggiare per una consegna. Dopo alcuni giri dell'isolato decide di mettere le quattro frecce e fermarsi in mezzo alla stretta strada. Scusandosi con le auto che si accodano dietro al suo furgone apre il portellone, abbraccia il pacco, corre al citofono e suona. Dopo venti secondi qualcuno apre. Spinge il portone, la serratura si inceppa. Armando non molla, suona ancora. I clacson si fanno insistenti. Finalmente qualcuno scende ad aprire, una firma fugace, e in un attimo torna fradicio nel suo furgone.
Nello stesso momento Martina, qualche isolato più in là, rimane chiusa nella sua auto, impaurita dal temporale. È coetanea di Armando, ha preso la patente da qualche anno eppure ha il terrore del traffico. Prende coraggio, e prova a iniziare il suo viaggio. Telefona alla madre, chiede consiglio. I genitori di Martina sono sempre stati protettivi con lei. A volte è difficile per un genitore accettare l'idea che il proprio figlio debba affrontare rischi e difficoltà per raggiungere un risultato. Così facendo però sarà difficile per il figlio crescere e acquistare autostima. Questa insicurezza rischia di trascinarsi per anni.
Armando sbatte ogni giorno la testa contro gli ostacoli della vita, Martina no. Questo vale anche per i sentimenti: la relazione con gli altri ci mette davanti al rischio di ferirsi o fallire. Meglio, per Martina, l'affetto delle inespressive faccine sui social, che le danno l'illusione di essere importante per qualcuno. C'è bisogno di seguire la strada iniziata nella primavera della nostra vita, da bambini: gli adulti di oggi – già bambini – hanno bisogno di confrontarsi tra loro, litigare e fare pace, sbucciarsi le ginocchia nel cortile del mondo. Hanno la necessità di comprendere che l'amicizia non si misura dai like sui social ma anche da una litigata furente o un momento di condivisione dolorosa.
Armando riparte, ha quasi finito. Arriva in pizzeria dagli amici. C'è anche Martina, intenta a mandare messaggi col telefono. Armando la abbraccia, le prende il cellulare e glielo mette nella borsa.