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Agata. In Dio la vera bellezza e l'autentica forza

Matteo Liut venerdì 5 febbraio 2021
Chi trova Dio trova la vera bellezza, l'autentica forza e la determinazione necessaria per cambiare il mondo. È questo il messaggio che oggi ci lascia sant'Agata, martire del III secolo. Nata a Catania in una famiglia nobile di fede cristiana, verso i 15 anni volle consacrarsi a Dio. Il vescovo accolse la sua richiesta e le impose il velo rosso portato dalle vergini consacrate. Il proconsole di Catania Quinziano, ebbe l'occasione di vederla, se ne invaghì, e in forza dell'editto di persecuzione dell'imperatore Decio, l'accusò di vilipendio della religione di Stato, quindi ordinò che la portassero al Palazzo pretorio. I tentativi di seduzione da parte del proconsole non ebbero alcun risultato. Venne quindi processata, interrogata e torturata: Quinziano al colmo del furore per la resistenza della giovane, le fece anche strappare i seni con enormi tenaglie. Ma la giovane, dopo una visione, fu guarita. Fu ordinato allora che venisse bruciata, ma un forte terremoto evitò l'esecuzione. Tolta dalla brace, Agata venne portata agonizzante in cella, dove morì. Era il 251.
Altri santi. Sant'Avito, vescovo (450-523); beata Elisabetta Canori Mora, madre di famiglia (1774-1825)
Letture. Romano. Eb 13,1-8; Sal 26; Mc 6,14-29.
Ambrosiano. Sir 30,2-11; Sal 50 (51); Mc 7,1-13.
Bizantino. 2 Gv 1,1-13; Mc 15,20b.22.25.33-41.