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Addetti al culto, siglato il nuovo contratto di lavoro

Vittorio Spinelli giovedì 12 febbraio 2015
Più laborioso del previsto il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per i sacrestani dipendenti da enti ecclesiastici. Scaduto a dicembre 2013 il precedente contratto, le trattative per un nuovo accordo tra la Faci - Federazione tra le associazioni del clero, in nome delle parrocchie "datori di lavoro" - e la Fiudacs, in rappresentanza delle 40 unioni diocesane di sacristi, si sono protratte per l'intero 2014 prima di raggiungere un'accettabile composizione di interessi. Il contratto è stato siglato il 21 gennaio scorso, con validità dal primo gennaio 2014 e scadenza il 31 dicembre 2017.I sacristi addetti al culto sono inquadrati in due livelli. Il gruppo A per gli occupati a tempo pieno presso una o più chiese e che non potranno svolgere altri impieghi, e il gruppo B per gli occupati part time e senza vincolo di esclusiva. La diversità di inquadramento rispecchia i livelli retributivi applicati nelle parrocchie, la gran parte in difficili condizioni finanziarie a causa del calo delle offerte dei fedeli e della generale economia di crisi. Obbligata quindi la soluzione di inquadrare nel primo livello i sacristi soggetti al vecchio contratto e assunti fino alla data del 21 gennaio 2015, e di collocare nel secondo livello tutti i nuovi assunti.Preso atto delle risorse disponibili, la retribuzione lorda minima è stata confermata in 1.260 euro mensili, ridotta a 950 euro per il secondo livello, soggetta alle normali ritenute Inps e fisco. A copertura del passato saranno pagate tre rate di 300 euro l'una a marzo e ottobre 2015 e a maggio 2016, in proporzione al rispettivo livello. Ai vecchi sacristi è confermata una quattordicesima mensilità nel mese di giugno.Una coda del nuovo contratto sarà definita entro dicembre 2016, per verificare se le condizioni finanziarie delle parrocchie consentiranno di liquidare un ulteriore importo una tantum per i sacristi che al primo gennaio 2014 avevano almeno un anno di anzianità.Riposi. La domenica, giorno di riposo per il mondo del lavoro, è invece la giornata di maggior impegno per i sacrestani. Per non ostacolare il normale svolgimento delle funzioni religiose e degli altri servizi della parrocchia, il nuovo contratto prevede un riposo settimanale di 1,5 giorno che possibilmente non coincida con la domenica ed altre festività religiose, nazionali e locali, da concordare con il parroco.Ferie. Le ferie annuali, in due distinti periodi, devono essere concordati con la parrocchia entro il 30 aprile di ciascun anno. In ogni caso non possono essere concesse ferie tra il 20 dicembre ed il 7 gennaio, nella Settimana Santa e nella festa del Patrono.