Accenti di verità, ma esibiti a metà in una riflessione acuta e amara
Bene, ma con piccola nota. Lì sotto, stessa pagina, altra firma con attacco personale a un cardinale, che ha la sola colpa di pensare, su molte cose, diversamente dall'autore. Non «pensieri di cielo», dunque, ma «di terra», e bassa. Torno però allo scritto precedente, e al rischio del «soggettivismo relativista» che concentra tutto su «se stesso», e tra altre riflessioni arrivano vari modi di descrivere le facce deteriori dell'uomo moderno chiuso al cielo e all'Eterno perché pensa solo a se stesso, con improvvisa affermazione: «Io e San Paolo preferiamo dire "l'uomo vecchio"»! Termine biblico, vero certo per San Paolo, ma quell'«Io» messo prima e accanto all'Apostolo delle genti pare molto vicino al «soggettivismo» tanto deprecato.
Il relativismo talora appare anche in coloro che dicono di difendere l'assoluto solo se fatto, però, a immagine e somiglianza di sé. Mezza verità, appunto.