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A Spotify non piacciono i cantautori

Gigio Rancilio venerdì 8 settembre 2017

Basta poco nel mondo digitale per far pendere la bilancia da una parte o dall'altra. Per aumentare la visibilità di qualcuno e diminuire quella di un altro. Basta, per esempio, creare un algoritmo che spinga un certo contenuto e non un altro.
Non sappiamo se stia avvenendo anche per la musica. Ma c'è qualcosa che non torna. Prendete Spotify, la piattaforma di streaming musicale che ha 140 milioni di utenti. Nei report non dà mai la composizione anagrafica dei suoi utenti, ma si limita a sottolineare che in Italia, nella fascia 15-34 anni, essa è così amata da avere più ascoltatori della terza radio più seguita.
Spotify ci tiene ad essere giovane. Perché la pubblicità cerca i giovani, la musica deve essere «giovane» e così le start-up, le app e le piattaforme digitali. In un mondo di «giovani» come quello di Spotify, un gigante come Giorgio Gaber, nonostante un numero elevato di canzoni e monologhi disponibili, raccoglie meno di 3.000 ascoltatori al giorno.
Pensi: d'accordo, Gaber piace soprattutto agli adulti. Ma uno come Povia, che impazza sui social con canzoni e polemiche, funzionerà. Niente da fare: su Spotify nell'ultimo mese ha raccolto meno di 20mila ascoltatori. Ci riprovi con gruppi popolari. Stessa storia. Vanno male anche Modà (55.623 al mese), i Nomadi (72.208) e persino i Pooh (95.124). Pensi: Gianni Morandi, complice «Volare» con Fabio Rovazzi – che è stato uno dei tormentoni dell'estate – avrà fatto il botto. Niente: nell'ultimo mese ha raccolto poco più di 5mila ascoltatori al giorno.
Il mondo di Spotify è così strano che Pino Daniele e Mannarino – pur con un numero molto diverso di brani disponibili – fanno quasi lo stesso risultato. Mentre Alex Britti (278.983) batte Claudio Baglioni (273.366) e Mina (272.772). Lorenzo Fragola (300.831) ha più ascoltatori di Fabrizio De André (297.821), anche se quest'ultimo ha il decuplo delle canzoni (e sorvoliamo sulla differenza di valore). Strana anche la performance di Adriano Celentano, che nell'ultimo mese ha raccolto poco più di 10mila ascoltatori al giorno (382.475).
Non è finita. Lucio Dalla (488.504 ascoltatori nell'ultimo mese) supera Ligabue (435.657). E J-Ax (1.444.233) ha più del doppio degli ascoltatori di Vasco Rossi (644.597) e Jovanotti (640.532).
Possibile? Tutto è possibile. E ci sarà sicuramente una ragione valida per dati così strani. Ma proprio per questo, Spotify dovrebbe rendere pubblici dei report completi, in modo che nessuno possa sospettare nemmeno lontanamente che il suo algoritmo faccia delle preferenze, orientando le scelte degli utenti.
All'appello manca un grande artista come Lucio Battisti. Nell'ultimo mese su Spotify ha raccolto solo 89.730 ascoltatori. Ma stavolta c'è una ragione lampante: la vedova Battisti non ha mai concesso l'uso su queste piattaforme delle canzoni di Lucio e così sono disponibili solo album tributo con le basi musicali delle sue canzoni.