Rubriche

scaffale basso 28 giugno 2016

martedì 28 giugno 2016
Per anni lo scheletro di quell’edificio rimasto un cantiere abbandonato, vicino alla ferrovia, è entrato nell’orizzonte di Giulio come parte integrante di un paesaggio squallido di periferia. Ora però qualcosa è cambiato. Quella specie di casa, rimasta incompiuta, lo attrae come mai è accaduto. E’ la solitudine di un’estate di passaggio a spingerlo lì, la sensazione che attraversare quei muri avrebbe portato qualcosa d’importante alla sua esistenza insoddisfacente.L’estate è quella dolorosamente banale della fine delle medie: vacanze in città a casa dei nonni, con lei appena dimessa dall’ospedale e lui incamminato verso un’inesorabile perdita di memoria; mamma e papà che da separati non rinunciano a farsi la guerra; il suo sovrappeso come una zavorra difficile da smaltire. In un pomeriggio afoso dentro la casa abbandonata l’incontro con Samanta, una ragazzina con qualche anno di più, che tra quelle mura scalcinate ha trovato rifugio a una vita complicata e dissestata. Enigmatica, ribelle, impenetrabile, Samanta annega la propria rabbia con il mondo adulto in giochi spericolati e trasgressioni nei quali trascina Giulio, impaurito ma anche attratto dai suoi modi disinvolti e provocatori. In un crescendo di bugie e azzardi,
i due rischiano di essere inghiottiti da un vortice di disperazione e di vuoto. Un tunnel nero come lo scivolo che affonda nella piscina, come il pozzo della casa in cantiere, come i buchi neri dell’universo che tanto appassionano Giulio. Come le incognite che si devono affrontare per lasciarsi alle spalle l’infanzia. Romanzo di formazione, Black Hole (San Paolo; 14,50 euro) è uno sguardo disincantato, accorato e coraggioso sull’adolescenza e le sue fragilità, firmato da Silvia Vecchini. Dai 13 anni.

Partecipare a un laboratorio di pittura, o meglio a una festa di pittura con Hervé Tullet, strepitoso autore e illustratore di libri per i più piccoli, è un’esperienza impossibile da dimenticare, con lui, istrionico che disegna, gioca e si diverte con i bambini. Tutti a maneggiare i colori, in ginocchio, accovacciati, seduti e a piedi scalzi lungo metri e metri di carta bianca, srotolati a terra, pronti per essere dipinti a ruota libera. Ci sono i pennelli ma è vivamente consigliato usare le mani, intinte nei barattoli di pittura e poi fatte volteggiare sul foglio. Poche indicazioni, il resto deve farlo l’immaginazione di ciascuno. Se non si dettano regole i bambini smettono di sentirsi ingessati e magicamente lasciano parlare la propria creatività a suon di macchie, schizzi, segno, cerchi, righe e scarabocchi… E’ tanta manna per i genitori e gli educatori questo volume pubblicato dall’editore L’Ippocampo intitolato La Fabbrica dei colori. I laboratori di Hervé Tullet (18 euro) che raccoglie i laboratori ideati da Tullet. Un benvenuto dietro le quinte dei suoi incontri con i bambini di tutto il mondo, per capire preparazioni, lavori,
varianti, materiali e astuzie per infondere fiducia ai piccoli protagonisti. Performance artistiche dal vivo, momenti di creazioni collettive che fanno dell’arte un mezzo di espressione libera e divertente.

Una storia della buonanotte da raccontare ai più piccini, al momento del pigiama. Un’allegra compagnia di cagnolini – di cui in quarta di copertina si svelano i nomi - si predispone a passare la notte, infilata in due letti a castello a quattro piani.  Qualcuno si appisola subito, qualcuno russa forte e qualcun altro non può dormire e chiede a chi è ancora sveglio se gli legge una storia. Il trambusto sveglia uno a uno i coinquilini del dormitorio. Le luci si accendono e ben presto, con la scusa di bere o di cercare l’orsetto di peluche, nessuno vuole più rimanere solo nel proprio letto. Cosa succederà? Il finale fa ghignare… A nanna è un volume cartonato di Babalibri, (12,50 euro) con iIlustrazioni e testo di Dorothée de Monfreid. Dai 3 anni.