Rubriche

scaffale basso 29 dicembre 2015

mercoledì 30 dicembre 2015
Rachele è una ragazza solitaria cui piace inoltrarsi nel bosco e camminare nel silenzio tra alberi e cespugli. Nulla sembra spaventarla. Un giorno però di ritorno da una di queste incursioni nella natura fa una scoperta sconcertante: inspiegabilmente il paese è deserto, tutti sono spariti nel nulla, compresa sua madre che mai l’avrebbe abbandonata. Qualcosa di terribile è successo. Ma cosa? Cosa ha cancellato ogni residuo segno di umanità e di civiltà? Rachele raccoglie tutto il coraggio di cui è capace e parte senza sapere bene dove andare, in cerca di sopravvissuti e di un altrove non identificato. E’ inverno, tutto è avvolto da una nebbia fitta, fa freddo e piove: di peggio non può capitarle. Lungo la strada incontra un cavallo solitario che la segue, condivide un po’ di cibo con un lupo affamato e da un anziano pastore ascolta il racconto di un tempo passato a lei sconosciuto. Ma il suo destino è quello di proseguire, di attraversare altre terre ignote, villaggi deserti, strade buie e case vuote, alla ricerca di risposte su ciò che è passato e di speranze su ciò che le accadrà. Quando la disperazione sembra sovrastarla ecco una chiesa dove può ritrovare pace e sicurezza. Ed è lì che sta per succederle qualcosa di inatteso. Scritto e illustrato in bianco e nero da Isabella Labate Lungo il cammino (orecchio acerbo; 16,50) è una favola
senza luogo e senza tempo che nella metafora ci racconta il percorso tortuoso dell’esistenza e delle sue avversità, la ricerca di sé e degli altri, la necessità del coraggio e della tenacia grazie alla quali prepotentemente la vita torna
sempre a dare segni di speranza. Dai 12 anni.

Può essere un lieve brezza, una sferzata
gelida, un mulinello bizzoso o un lieve sentore di fiori che sale da un prato, una ventata fragrante uscita da un forno, un alito caldo che ha sapore di mare…
Il vento ha tanti profumi e mille forze, ma può avere un colore? Bisogna uscire dalla banalità dei luoghi comuni per inseguire la curiosità di un bambino che a occhi chiusi chiede “Di che colore è il vento?” per scoprire pagina dopo pagina che le risposte sono molto più di quelle che si possono immaginare. Ciò che il bambino può vedere grazie agli occhi dei molti a cui pone l’interrogativo è il grande tesoro racchiuso in questo albo illustrato, realizzato dall’autrice belga Anne Herbauts per Gallucci (24 euro). Di che colore è il vento? si legge anche e soprattutto con le dita: ogni pagina è tutta da accarezzare ed esplorare con i polpastrelli perché il colore a tratti diventa lucido e in rilievo, prende la rugosità delle impronte delle mani, diventa pelo di cane, minuscole gocciole di pioggia, squame di pesce, buccia lustra di mela, ali di api, bottoni di giacca… Con Anne Herbauts e un bambino a occhi chiusi si viaggia
per il mondo e s’incontrano un cane, un lupo, un elefante, si sale sulla montagna e si scende tra i cortili di un paese dove i panni stesi svolazzano sulle ali del vento.
Alla domanda nessuno si sottrae, le risposte sono tante e ciascuna piena di fantasia e di poesia. Da sfogliare e risfogliare, toccare e leggere a occhi chiusi. Dai 4 anni.

Non è di un cucciolo di foca né di un gabbiano il lamento che il giovane Alfie e suo padre sentono provenire dalla spiaggia dell’isola deserta a un centinaio di metri dalla loro barca. Fino ad allora la pesca di sgombri è stata un mezzo fiasco in compenso la giornata a avrebbe riservato ben altra sorpresa. Nascosta tra gli sterpi dell’isoletta di St.Helen’s - una del piccolo arcipelago delle Scilly - padre e figlio trovano una piccola naufraga: Lucy, fradicia e sotto shock, ferita e confusa senza null’altro che una coperta con una strana scritta e un orsetto di peluche. I due la portano in salvo e la accolgono a casa loro. Chiusa in un silenzio doloroso e senza memoria, Lucy dimostra però di amare la musica e di saper cavalcare bene una cavalla ribelle. Chi è e come sia approdata all’isola resta però un mistero che gran parte degli isolani mal sopporta. La storia di Lucy si intreccia a quella di Merry, un’altra ragazzina che da New York s’imbarca sul gigantesco Lusitania per raggiungere l’Inghilterra. E’ il 1915, la prima guerra mondiale ha già iniziato il suo terribile corso e gli oceani solcati da enormi transatlantici non sono luoghi sicuri. Quale relazione intercorra tra Lucy e Merry è il giallo che attraversa tutto il racconto, il romanzo Ascolta la luna (Rizzoli; 16 euro) firmato da Michael Morpurgo, uno dei più affermati e amati narratori inglesi
contemporanei. Una vicenda presentata dall’autore come una storia vera che lo scrittore sa rendere armoniosa, piena di pathos e di personaggi ai quali ci si affeziona subito. Da non perdere. Dai 12 anni.

Il lupetto Martino viene al mondo in una notte di nebbia fitta che nasconde ogni cosa, persino il cielo, persino la luna. Forse per questo Martino non impara a ululare come fanno i veri lupi. Quando la nebbia si alza è piuttosto lo spettacolo delle ciliegie ad ammaliarlo. Ovvio che i lupetti tutti d’un pezzo, quelli che considerano l’ululato il segno del potere lupesco, guardino a Martino come a un buono a nulla, indegno del branco. Gli sciocchini non hanno capito che il piccolino non ha bisogno della luna per lanciare i suoi inequivocabili ululati. E che dunque bisognerebbe smetterla di guardare al prossimo secondo schemi fissi. Chi ci appare diverso non va temuto né isolato: è il messaggio di questo albo a figure Martino Piccolo Lupo, una storia di Gionata Bernasconi
illustrata da Simona Mulazzani per Carthusia (16,90 euro). Dai 3 anni.