Rubriche

scaffale basso 18 novembre 2015

mercoledì 18 novembre 2015
Ha l’aspetto cupo di un’antica e spietata leggenda nordica e insieme la bellezza sostanziosa di un inno alla vita e all’amore che vince contro ogni crudeltà. Difficile definire Il riscatto di Dond, un racconto di Siobhan Dowd, l’autrice angloirlandese scomparsa nel 2007 a quarantasette anni, di cui non si può tacere l’impegno come attivista a favore dei diritti degli scrittori e dei lettori e la creazione, negli ultimi giorni di vita, di una fondazione che si occupa di portare libri e lettura ai ragazzi svantaggiati grazie ai diritti d’autore delle sue opere. La vicenda si svolge nel giro di un giorno in una terra arida e nebbiosa, battuta da tempeste spaventose:
l’isola di Inniscaul in cui vige la legge spietata del dio delle tenebre, il terribile Dond. E’ scritta sulla pietra e tramandata da generazioni. L’oscuro Signore ne tiene in pugno gli abitanti, gente gretta, violenta e superstiziosa che in un patto scellerato ha accettato di barattare la sopravvivenza del villaggio con la vita della giovane Darra. E’ lei la tredicesima figlia nata da una donna, e sta per compiere tredici anni;
Dond ne pretende il sacrificio, come aveva pattuito. In nessuna famiglia dal giorno del ricatto erano nati più di dodici figli.
Meb, la madre di Darra che tanto aveva desiderato un maschio dopo undici femmine, non avrebbe immaginato di partorire due gemelli, Bawn, un bel maschietto e Darra, che venne al mondo per seconda. Dunque condannata. Allontanata da una comunità insensibile e meschina che non vuole rischiare l’ira del dio degli inferi Darra si avvia al sacrificio con grande dignità. E’ giovane, ha paura e vorrebbe vivere ma sa che quello è il suo crudele destino. In questa storia però ci sono anche gli eroi, semplici e molto umani ma eroi. Quelli convinti che il destino è ciò che si scrive con le proprie mani e che l’unico modo di combattere la violenza più efferata sia testimoniare l’amore e opporre la verità alla menzogna. Le magiche illustrazioni di Pam Smy danno forma austera ed essenziale ai protagonisti e ai luoghi del racconto pubblicato dall’editore UovoNero (14 euro). Di Siobhan Dowd consigliatissimi altri due romanzi: Il mistero di London Eye (premio Andersen 2012) e Crystal della strada. Dai 12 anni.
A prima vista gli sembrava un ammasso di stracci. O forse un palloncino. No, quello che affiora dal fiume lungo il parco di Nottingham è il corpo senza vita di un uomo. Quello di Colin Kirk, un senzatetto amico di Jean, la barbona che tutti definiscono matta e invece è solo una povera disperata senza casa che vive sulle panchine e con cui
il piccolo Kieran si ferma spesso a chiacchierare. Kieran è un ragazzino con qualche difficoltà: forse non è bravo nelle relazioni, preferisce stare solo a parlare con se stesso, chiuso in quel mondo soltanto dentro il quale riesce a opporsi alle violenze che in realtà subisce.Dai bulli della scuola che lo bistrattano chiamandolo down, dal convivente della madre, un balordo violento, e da suo figlio anche lui un prepotente che gli rende la vita impossibile.
Kieran però non è tonto né ritardato, ha 14 anni, un insegnante di sostegno che nel vero senso della parola lo sostiene nell’imparare a stare a mondo e a gestire gli attacchi d’ansia ma per il resto ha un’intelligenza e un’acutezza
particolari. Quelle che giustificano anche il titolo di questo racconto capace di far sorridere e commuove insieme: Smart (Il Castoro; 15,50 euro), romanzo di esordio di Kim Slater che si è già aggiudicato prestigiose nomination a premi internazionali. Kieran si fa subito amare, per la sua dolcezza, per l’ironia involontaria di cui è dotato e per quella sua inconsueta e geniale capacità di osservare profondamente i fatti e le persone, registrare meticolosamente ogni dato e disegnare benissimo identikit sul suo taccuino per trarre ipotesi e soluzioni, proprio come fanno i giornalisti e gli investigatori. Del resto da grande è questo che sogna di fare. Dunque, del fatto del parco – un delitto e non una disgrazia, è convinto - vuole occuparsene lui in segreto, visto che la polizia non sembra intenzionata a indagare oltre. L’acuto osservatore che è in lui entrato in azione riuscirà a far combaciare le tessere del puzzle. Gli è di aiuto Karaamat, un bambino che arriva dall’Uganda, per certi versi emarginato come lui dai coetanei. Ma sarà tutto suo il merito della brillante soluzione del caso. E non solo di quello. Dai 12 anni.

Cosa succede improvvisamente agli occhi del piccolo elefante? La vista è in difficoltà, il mondo gli appare sbiadito e le scritte alla lavagna troppo lontane e sfocate per essere lette. L’oculista è categorico, il piccolo elefante è miope e ha solo bisogno degli occhiali. Ma dotare il piccoletto di due lenti non è affatto facile e la vicenda diventa presto un dramma con capricci e baraonde a non finire. Nonostante sia grande e grosso e apparentemente possieda la stazza per tenere a bada i compagni che potrebbero prenderlo in giro l’elefantino ha le sue paturnie: con gli occhiali scelti dalla mamma si vede orribile e già immagina di diventare lo zimbello della classe. Così alla prima provocazione succede un putiferio, volano parole grosse e anche schiaffoni; volano gli occhiali e vola pure la maestra che desiderava solo calmare gli animi… Eppure un modo per riuscire a convincere il piccolo elefante a portare con tranquillità gli occhiali c’è come si racconta in questo albo a figure di Alan Mets Che belli i miei occhiali! (Edizioni Clichy; 15 euro) dedicato a
tutti i piccoli che sanno sorridere sui propri quatt’occhi. Dai 3 anni.

Quando Henry gli scrive raccontandogli entusiasta che da poco possiede un cagnolino di nome Charlie, il nonno risponde dimostrando poco entusiasmo. Con i cani non è mai andato troppo d’accordo, però farà uno sforzo per familiarizzare con il cucciolo nel prossimo weekend, quando andrà a trovare il nipote.Le inconfondibili e delicate illustrazioni di Helen Oxenbury ricreano la dolce atmosfera dell’infanzia spensierata che Amy Hest torna a raccontare in questa nuova avventura del piccolo Henry alle prese con il suo cucciolo. Nonno, ti presento Charlie! (LO editions; 14 euro)
seguito di Io & Charlie uscito l’anno scorso è una storia dal sapore già natalizio ancora piena di tenerezza oltre che di neve. Un bambino entusiasta, un cucciolo delizioso che sa come conquistare gli umani e un nonno solo all’apparenza burbero danno vita a un quadretto familiare caldo e rassicurante per i lettori più piccini a cui l’albo si rivolge. Impossibile fare i duri con Charlie. Dai 3 anni.