Rubriche

scaffale basso 17 giugno 2015

giovedì 18 giugno 2015
Partito da Varsavia destinazione Parigi, un camion color grigio con un enorme container attraversa l’Europa. Il carico sembra ordinario, pacchi, casse e scatoloni da consegnare strada facendo. Nel mucchio però brilla un oggetto inusuale
e prezioso, un pianoforte a coda. A raccontarla l’avventura di viaggio che in una notte d’estate coglie di sorpresa l’autista appassionato di musica classica, si rischia di passare per matti. Ma tant’è, l’incredibile talvolta succede. E succede che dal rimorchio arrivi l’eco di una melodia e che seduto al piano ci sia un uomo che dice di essere un compositore. Un uomo in carne e ossa - non un fantasma, neppure un autostoppista clandestino o un ladro gentiluomo - che condividerà il viaggio, raccontando al camionista sprazzi della propria vita e della musica che con la sua vita è stata tutt’uno. Fryderyk, così dice di chiamarsi, prende passaggi che lo trasportano da Varsavia a Parigi e viceversa e lo si scopre uomo stanco e tormentato dai ricordi, pieno di nostalgia per gli amori perduti, gli amici e gli studenti che gli volevano bene, per Parigi che l’ha accolto e Varsavia a cui a lasciato il cuore. Con una narrazione fuori dagli schemi,
senza mai nominarne il cognome, Matteo Corradini ci
regala come un’avventura surreale “un viaggio nella musica di Fryderyk Chopin”, sottotitolo di questo Improvviso scherzo notturno, pubblicato dall’editore RueBallu (20 euro), editore palermitano, nella collana “Jeunesse ottopiù” accurata nei contenuti e nella veste grafica. Le musiche di Chopin –
notturni, preludi, studi, rondò…-
risuonano tra le pagine, mischiate ai rumori di sottofondo di motori, di clacson e di ruote che macinano chilometri. E siglando i dodici capitoli e le altrettante tappe del viaggio diventano una colonna sonora che accompagna il testo insieme alla melodiose, nostalgiche e raffinate illustrazioni di Pia Valentinis. Da non perdere! Dai 12 anni. 

La serie televisiva, ispirata alla loro vera storia, ha tenuto banco in America per dieci anni dal 1974 con 240 episodi; in Italia arrivò nel ’77 ma ci limitammo
a due serie e tante repliche. Chi era ragazzo in quegli anni
non ha certo dimenticato le avventure della famiglia Ingalls pionieri nel grande West e la loro casa nel Paese degli indiani. La loro storia però è molto più complessa e un po’ più vecchia. Laura Ingalls Wilder iniziò a scriverla a 64 anni nel 1932 romanzando la propria infanzia trascorsa con la famiglia in gran parte in viaggio lungo la frontiera americana - dal Wisconsin al Kansans poi in Minnesota e quindi in Dakota, seguendo la nascita della ferrovia - attraverso quelle terre che il governo americano aveva messo a disposizione dei coloni. Dunque c’è molto di autobiografico ne La casa nella prateria (13,90 euro), datato 1935, pubblicato ora dall’editore Gallucci, secondo volume della saga Little House che ne comprende nove. La storia ha inizio con la partenza delle piccole Mary, Laura e Carrie con papà, mamma e il bulldog Jack dalla loro casa nei Grandi Boschi del Wisconsin, diretti in Kansas. Nella grande prateria al confine con i territori indiani, gli Ingalls non hanno vita facile: ci sono l’isolamento, i lupi, gli incendi, la malaria e gli Indiani sul sentiero di guerra, che non accettano l’esproprio delle loro terre. Con la tenacia e il coraggio di tutti i coloni gli Ingalls resistono fino allo stremo. Finché decidono di andare oltre. Una bella lettura per l’estate. Dai 12 anni 

Niente scuola, niente lavoro per mamma e papà, niente impegni fissi: quanto a libertà il sabato può essere un giorno davvero speciale. La storia di questo albo a fumetti rivolto ai più piccoli, da condividere in famiglia, ha la freschezza e l’ingenuità dei bambini, esperti nel
ribaltare l’ordinario in straordinario. Due sorelline scoprono alzandosi che il sabato pieno di programmi all’aria aperta è un giorno piovoso. Niente paura, è Matilda la più grande a trasformare la delusione in divertimento e a trascinare Clementina, la piccola, sotto la pioggia. Ben coperte e attrezzate le due saltano, sguazzano nelle pozzanghere, assaggiano il sapore della pioggia e ne scoprono il profumo. Poi ritorna il sole e persino l’arcobaleno. La giornata sarà memorabile. Il sabato è come un palloncino rosso (La Nuova Frontiera junior; 15 euro) è opera di Ricardo Siri Liniers, disegnatore di fumetti argentino che qui è stato ispirato dalle sue due figlie, Matilda e Clementina, piccole muse a cui la storia è dedicata. Dai 4 anni.

Le illustrazioni a collage di ALE + ALE, ovvero Alessandro Lecis e Alessandra Panzeri, sono sempre un gioco d’arte raffinato e pieno di suggestioni in cui la realtà delle foto si mischia alla poesia dei disegni e dei colori. Ideali dunque per accompagnare le voci speculari dei bambini del Nord e del Sud del mondo che raccontano le loro diverse condizioni. Amo, non amo (Edizioni Arka; 12 euro) è una storia di diritti “storti”. Nel mondo ci sono bambine allegre che saltano nelle scarpe con i tacchi della mamma e bambini che si divertono con i mattoncini delle costruzioni, che riposano tranquillamente sui tappeti di casa, giocano a pallone o con le automobiline… Ma possono dire lo stesso i bambini che le scarpe le lustrano, i mattoni e i tappeti li fabbricano, i palloni li cuciono, le auto le lavano…? I diritti sanciti dalla Convenzione Onu sono scritti sulla carta ma non rispettati ovunque: non tutti i bambini del mondo possono giocare. Una bella riflessione per piccoli e adulti. Dai 5 anni.