Papa

Santa Marta 26 marzo. «Non la dottrina fredda ma la fede in Gesù dà gioia»

Sergio Centofanti, Radio Vaticana giovedì 26 marzo 2015
Non è la dottrina fredda che dà gioia, ma la fede e la speranza di incontrare Gesù. È triste un credente che non sa gioire: è quanto ha detto il Papa nell’omelia pronunciata nella Messa del mattino a Santa Marta. Il servizio di Sergio Centofanti per la Radio Vaticana. La gioia di Abramo che esulta nella speranza di diventare padre, come promesso da Dio, ha guidato la riflessione del Papa nel commento alle letture del giorno. Abramo è vecchio, così come la moglie Sara, ma lui crede, apre “il cuore alla speranza” ed è “pieno di consolazione”. Gesù ricorda ai dottori della legge che Abramo “esultò nella speranza” di vedere il suo giorno “e fu pieno di gioia”. “E questo è quello che non capivano questi dottori della legge. Non capivano la gioia della promessa; non capivano la gioia della speranza; non capivano la gioia dell’alleanza. Non capivano! Non sapevano gioire, perché avevano perso il senso della gioia, che soltanto viene dalla fede. Il nostro padre Abramo è stato capace di gioire perché aveva fede: è stato fatto giusto nella fede. Questi avevano perso la fede. Erano dottori della legge, ma senza fede! Ma di più: avevano perso la legge! Perché il centro della legge è l’amore, l’amore per Dio e per il prossimo”. Il Papa quindi prosegue: “Soltanto avevano un sistema di dottrine precise e che precisavano ogni giorno in più che nessuno le toccasse. Uomini senza fede, senza legge, attaccati a dottrine che anche diventano un atteggiamento casistico: si può pagare la tassa a Cesare, non si può? Questa donna, che è stata sposata sette volte, quando andrà in Cielo sarà sposa di quei sette? Questa casistica… Questo era il loro mondo, un mondo astratto, un mondo senza amore, un mondo senza fede, un mondo senza speranza, un mondo senza fiducia, un mondo senza Dio. E per questo non potevano gioire!”. Forse, i dottori della legge – osserva con ironia il Papa – potevano anche divertirsi, “ma senza gioia”, anzi “con paura”. “Questa è la vita senza fede in Dio, senza fiducia in Dio, senza speranza in Dio”. E “il loro cuore era pietrificato”. “È triste – sottolinea Francesco - essere credente senza gioia e la gioia non c’è quando non c’è la fede, quando non c’è la speranza, quando non c’è la legge, ma soltanto le prescrizioni, la dottrina fredda”: “La gioia della fede, la gioia del Vangelo è la pietra di paragone della fede di una persona. Senza gioia quella persona non è un vero credente. Torniamo a casa, ma prima facciamo la celebrazione qui con queste parole di Gesù: ‘Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno. Lo vide e fu pieno di gioia’. E chiedere al Signore la grazia di essere esultanti nella speranza, la grazia di poter vedere il giorno di Gesù quando ci troveremo con Lui e la grazia della gioia”.