Papa

Santa Marta del 29 novembre. L’umiltà cristiana è la virtù dei piccoli

Gabriella Ceraso - Radio Vaticana martedì 29 novembre 2016

Ai piccoli, non ai dotti e ai sapienti, il Signore rivela il Mistero della Salvezza. Lo ha detto il Papa nell’omelia della Messa mattutina a Casa Santa Marta. Francesco si è soffermato quindi sulla virtù dei piccoli che è il timore del Signore, non paura, ha spiegato, ma umiltà. Il servizio di Gabriella Ceraso per Radio Vaticana

“La lode di Gesù al Padre”, di cui narra il Vangelo odierno di Luca, è perchè il "Signore ai piccoli rivela i misteri della Salvezza, il mistero di se stesso".

Ai piccoli è rivelato il Mistero della Salvezza
Il Papa prende spunto dall’evangelista per sottolineare la preferenza di Dio per chi sa capire i suoi misteri, non i dotti e i sapienti, ma il “cuore dei piccoli”. Anche la Prima Lettura, piena “di piccoli dettagli”, osserva Francesco, “va su questa strada”. Il profeta Isaia infatti parla di “un piccolo germoglio” che “spunterà dal tronco di Iesse”, e non di “un esercito” che porterà la liberazione. E i piccoli sono i protagonisti anche del Natale: “Poi, a Natale vedremo questa piccolezza, questa cosa piccola: un bambino, una stalla, una mamma, un papà … Le cose piccole. Cuori grandi ma atteggiamento di piccoli. E su questo germoglio si poserà lo Spirito del Signore, lo Spirito Santo, e questo germoglio piccolo avrà quella virtù dei piccoli, e il timore del Signore. Camminerà nel timore del Signore. Timore del Signore che non è la paura: no. E’ fare vita il comandamento che Dio ha dato al nostro padre Abramo: ‘Cammina nella mia presenza e sii irreprensibile’. Umile. Questa è umiltà. Il timore del Signore è l'umiltà".
E solo i piccoli, sottolinea ancora il Papa, “sono capaci di capire” pienamente “ il senso dell’umiltà”, il “senso del timore del Signore”, perché “camminano davanti al Signore”, guardati e custoditi, “sentono che il Signore dà loro la forza per andare avanti”.

E’ questa la vera umiltà spiega Francesco:
Camminare guardati dal Signore: no all'umiltà di teatro
“Vivere l’umiltà, l’umiltà cristiana, è avere questo timore del Signore che – ripeto – non è paura, ma è: 'Tu sei Dio, io sono una persona, io vado avanti così, con le piccole cose della vita, ma camminando nella Tua presenza e cercando di essere irreprensibile'. L’umiltà è la virtù dei piccoli, la vera umiltà, non l’umiltà un po’ di teatro: no, quella no. L’umiltà di quello che diceva: ‘Io sono umile, ma orgoglioso di esserlo’. No, quella non è la vera umiltà. L’umiltà del piccolo è quella che cammina alla presenza del Signore, non sparla degli altri, guarda soltanto il servizio, si sente il più piccolo … E’ lì, la forza”.


Chiediamo al Signore la grazia dell'umiltà, di camminare nella Sua presenza
E’ “umile, molto umile”, osserva ancora il Papa col pensiero al Natale, anche la ragazza che Dio “guarda” per “inviare Suo Figlio”, e che subito dopo va dalla cugina Elisabetta, e non dice nulla “di quello che era accaduto”. L’umiltà è così”, soggiunge Francesco, ”camminare nella presenza del Signore”, felici, gioiosi perché “guardati da Lui”, ”esultanti nella gioia perché umili”, proprio come si narra di Gesù nel Vangelo odierno: “Guardando Gesù che esulta nella gioia perché Dio rivela il suo mistero agli umili, possiamo chiedere per tutti noi la grazia dell’umiltà, la grazia del timore di Dio, del camminare nella sua presenza cercando di essere irreprensibili. E così, con questa umiltà, possiamo essere vigilanti nella preghiera, operosi nella carità fraterna ed esultanti di gioia nella lode”.