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Clima. Il Papa: basta negazionismi sul riscaldamento globale

Redazione Internet giovedì 16 novembre 2017

Papa Francesco (Ansa)

«Dovremmo evitare di cadere in questi quattro atteggiamenti perversi, che certo non aiutano alla ricerca onesta e al dialogo sincero e produttivo sulla costruzione del futuro del nostro pianeta: negazione, indifferenza, rassegnazione e fiducia in soluzioni inadeguate». Lo scrive papa Francesco nel messaggio inviato a Frank Bainimarama, premier delle Fiji, presidente della 23esima Sessione della Conferenza sulla Convenzione-Quadro dell'Onu sui Cambiamenti Climatici (COP-23), in corso a Bonn. IL TESTO INTEGRALE

«In questi giorni siete riuniti a Bonn - ricorda il Papa - per portare avanti un'altra fase importante dell'Accordo di Parigi» sul clima. In questo percorso, esorta, «è necessario mantenere alta la volontà di collaborazione». Citando l'enciclica Laudato si', papa Francesco ribadisce il proprio «invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta» e ricorda che «non ci si può limitare alla sola dimensione economica e tecnologica: le soluzioni tecniche sono necessarie ma non sufficienti; è essenziale e doveroso tenere attentamente in considerazione anche gli aspetti e gli impatti etici e sociali del nuovo paradigma di sviluppo e di progresso nel breve, medio e lungo termine».

Si tratta, in concreto, prosegue Francesco, «di far propagare una "coscienza responsabile" verso la nostra casa comune (cfr Enc. Laudato sì, 202; 231) attraverso il contributo di tutti, nell'esplicitazione delle differenti forme di azione e di partenariato».

A conclusione del messaggio, il Papa auspica che «i lavori di questi giorni siano animati dallo stesso spirito collaborativo e propositivo manifestato durante la COP21. Ciò permetterà di accelerare la presa di coscienza e di consolidare la volontà di adottare decisioni realmente efficaci per contrastare il fenomeno dei cambiamenti climatici e contestualmente combattere la povertà e promuovere un vero sviluppo umano integrale».