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Udienza. Il Papa: fare rete contro le piaghe di pornografia e utero in affitto

Redazione Internet venerdì 10 giugno 2022

Le sfide, per le famiglie ma anche per l’intera umanità, sono tante e tutte connesse fra loro. E il Papa le ha elencate una ad una nell'incontro con alcuni rappresentanti della Fafce (Federazione delle Associazioni Familiari Cattoliche in Europa) che celebrano il 25° anniversario: la pace, in un momento di tensioni e divisioni; la solitudine provocata dalla pandemia; l’individualismo, che porta a pensare ai figli come “una mancanza di responsabilità nei confronti del creato”; il calo demografico che sta facendo “invecchiare” l’Europa. E, insieme a tutto questo, anche la pornografia: “Attacco permanente alla dignità dell’uomo e della donna”.

Il Papa è tornato a sottolineare la necessità di invertire il trend del calo demografico. "Questo inverno demografico è grave, per favore state attenti, è gravissimo", "in Europa e soprattutto in Italia".

"Un'Europa che invecchia, che non è generativa è un'Europa che non può permettersi di parlare di sostenibilità e fa sempre più fatica a essere solidale. Per questo, voi sottolineate spesso che le politiche familiari non vanno considerate come strumenti del potere degli Stati, ma sono fondate in primis nell'interesse delle famiglie stesse. Gli Stati hanno il compito di eliminare gli ostacoli alla generatività delle famiglie e di riconoscere che la famiglia costituisce un bene comune da premiare, con delle naturali conseguenze positive per tutti".

Così si è espresso papa Francesco incontrando alcuni rappresentanti della Federazione delle Associazioni Familiari Cattoliche in Europa (Fafce), che a Roma celebra il 25° anniversario con un’udienza pontificia.
Il Papa ha richiamato l'attenzione "sulla carenza di nascite in Europa e soprattutto in Italia". "C'è un legame molto stretto tra questa povertà generativa e il senso della bellezza della famiglia", ha affermato papa Francesco, "la testimonianza della dignità sociale del matrimonio diventerà persuasiva proprio per questa via, la via della testimonianza che attrae". Sempre in quel passaggio del discorso, il Pontefice ha stigmatizzato anche “la pratica inumana e sempre più diffusa dell’utero in affitto”, in cui “le donne, quasi sempre povere, sono sfruttate, e i bambini sono trattati come merce”.

"Inoltre, come ricorda una vostra recente Risoluzione, il fatto di avere figli non deve mai essere considerato una mancanza di responsabilità nei confronti del creato o delle sue risorse naturali.", ha aggiunto. Il concetto di "impronta ecologica non può essere applicato ai bambini, poiché essi sono una risorsa indispensabile per il futuro. Vanno invece affrontati il consumismo e l'individualismo, guardando alle famiglie come il miglior esempio di ottimizzazione delle risorse".

Poi c’è la pornografia, “diffusa ormai ovunque tramite la rete” che per il Papa “va denunciata come un attacco permanente alla dignità dell’uomo e della donna”. "Si tratta non soltanto di proteggere i bambini - compito urgente delle autorità e di noi tutti - ma anche di dichiarare la pornografia come una minaccia per la salute pubblica - ha aggiunto Francesco -. Sarebbe una grave illusione pensare che una società in cui il consumo abnorme del sesso nella rete dilaga fra gli adulti sia poi capace di proteggere efficacemente i minori".
Famiglie, in cooperazione con scuola e comunità locali, sono fondamentali “per prevenire e combattere questa piaga, sanando le ferite di chi è nel vortice della dipendenza”, dice Francesco.

Infine, Francesco ha invitato a contrastare quella una “pandemia” che proprio la pandemia di Covid ha messo in luce ma che rimane ancora “nascosta”: “La pandemia della solitudine”.

"Se molte famiglie si sono riscoperte come Chiese domestiche, è vero anche che troppe famiglie hanno fatto esperienza di solitudine, e la loro relazione con i Sacramenti si è fatta spesso meramente virtuale. Le reti di famiglie sono un antidoto alla solitudine. Esse infatti, per loro natura, sono chiamate a non lasciare nessuno indietro, in comunione con i pastori e le Chiese locali".

"La famiglia fondata sul matrimonio è, dunque, al centro”, ha rimarcato il Papa. “È la prima cellula delle nostre comunità e dev’essere riconosciuta come tale, nella sua funzione generativa, unica e irrinunciabile. Non perché sia un’entità ideale e perfetta, non perché sia un modello ideologico, ma perché rappresenta il luogo naturale delle prime relazioni e della generazione”.