Papa

Comunità di Nomadelfia. Il Papa: come don Zeno chiniamoci sulle sofferenze dei deboli

sabato 17 dicembre 2016

Papa Francesco vorrebbe una Chiesa capace di «abbassarsi» per essere davvero vicina ai più piccoli, condividendo fino in fondo le loro difficoltà e sofferenze. Per questo il Papa ha esortato le 330 persone appartenenti alla Comunità di Nomadelfia, in Toscana, ricevuti in udienza in Sala Clementina a prendere esempio da don Zeno Saltini, il fondatore di Nomadelfia.

«Esempio di fedele discepolo di Cristo che, a imitazione del divino Maestro, si china sulle sofferenze dei più deboli e dei più poveri diventando testimone di una carità inesausta. Il suo coraggio e la sua perseveranza vi siano di guida nel vostro quotidiano impegno di far fruttificare i germi di bene che egli ha abbondantemente seminato, animato da passione evangelica e sincero amore alla Chiesa. Chi avrà nutrito, vestito, accolto uno dei più poveri tra gli uomini, avrà nutrito, accolto, amato lo stesso Figlio di Dio. Chi al contrario avrà respinto, ricacciato, dimenticato uno dei più piccoli e deboli, avrà trascurato Dio stesso».

«Il vostro patrimonio spirituale è legato in modo speciale alla vita di fraternità, caratterizzata in particolare dall'accoglienza ai bambini e dalla cura tutta speciale per gli anziani. Vi incoraggio a dare alla società questo esempio di sollecitudine e di tenerezza tanto importante» ha proseguito papa Francesco «i bambini e gli anziani costruiscono il futuro dei popoli… Non stancatevi di coltivare e alimentare questo dialogo tra le generazioni, facendo della fede la vostra stella polare e della Parola di Dio la lezione principale da assimilare e vivere nella concretezza della vita quotidiana».

Solo così, ha concluso il Papa, «sarete così capaci di imitare sempre più la prossimità di Dio agli uomini e contemplare nel volto delle persone più fragili l’immagine di Gesù Bambino».