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50° di sacerdozio del Papa. Bassetti: «La sua testimonianza storia che si fa viva»

Redazione Internet venerdì 13 dicembre 2019

“Nello scorrere dei giorni, ci sono date che non scandiscono solo il passare del tempo, ma acquistano un sapore particolare e diventano preziosa opportunità di gratitudine a una persona amata”.

Lo scrive il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, in un messaggio di auguri a Papa Francesco per il suo 50° anniversario di sacerdozio che ricorre oggi. “La sua testimonianza, i suoi insegnamenti, le parole e i gesti che ci dona, sono storia che si fa vita – aggiunge il cardinale -. La ringraziamo, Santità, perché non smette di ricordarci l’importanza di vivere ‘la missione come un servizio a Dio e al suo popolo’, nonostante tutte le difficoltà del cammino”. Un percorso che il card. Bassetti considera “impegnativo ed entusiasmante” che “c’impegniamo a seguire con semplicità, umiltà e vigore”.

Poi, dal presidente della Cei una serie di ringraziamenti, perché “in un mondo investito dal vento dell’indifferenza”, il Papa “ripropone la bellezza e la fatica di un ‘sì’, che è adesione e affidamento totale”. “Quel ‘sì’, maturato nel seno della comunità cristiana, s’incarna nella fede semplice e pura del Santo Popolo di Dio che motiva e sostiene il dare tutto per il Signore e il suo Regno”. E ancora: “Grazie – aggiunge il porporato -, perché con il suo sguardo attento e amorevole ridona alla Chiesa la gioia del Vangelo. Ci assicura che la chiamata è un dono prezioso da custodire e da far fruttare in una vita piena; è lo sguardo sulla realtà, fondato su un ascolto maturo, che consente di incrociare le sofferenze dell’umanità – fino a sentirle nostre – con la misericordia del Padre”.

“Grazie, perché con parresia ci mette in guardia da un rischio diffuso: l’incapacità di contemplare e ringraziare. La contemplazione è comprensione del ministero come dono, mai come funzione”, aggiunge il porporato. Nel novero dei ringraziamenti, il presidente della Cei si sofferma sulla “paternità spirituale” del Pontefice: “Non si stanca, Lei per primo, di ‘prendere l’iniziativa, coinvolgersi, accompagnare, fruttificare e festeggiare’.

È Pastore di una Chiesa che accorcia le distanze, è vicina alle vicende delle persone, s’incarna nella loro storia, s’inginocchia, fascia e cura le ferite. E sa anche farsi curare nelle sue imperfezioni umane”. Di qui, un “grazie” anche perché “dopo cinquant’anni non ha perso la gioia di sentirsi chiamato ogni giorno e, con essa, ci sprona ad andare avanti con umiltà e coraggio; soprattutto, conservando una fiducia sconfinata nella misericordia di Dio e dedicandoci, a nostra volta, con generosità al ministero affidatoci”.

Infine, assicurando al Papa la preghiera di tutte le comunità, il cardinale rinnova a nome della Chiesa italiana “l’impegno a vivere con gratitudine e speranza il suo insegnamento e la sua testimonianza di vita”.