Opinioni

Ilary e Francesco, una crisi. Via dal fuoco il disincanto, c'è grazia per ricominciare

Maurizio Patriciello giovedì 15 settembre 2022

C’è poco da fare, gli innamorati rendono più bello il mondo. Che cosa sia l’amore, come e perché scoppia tra due persone, non riusciremo mai a comprenderlo del tutto, ci sarà sempre qualcosa che ci sfugge. Ama nascondersi nel mistero, l’amore, e sarà proprio il mistero a preservarlo dal tempo, dalle abitudini, dai difetti che, ben nascosti al tempo dell’innamoramento, lentamente vanno riprendendo il loro posto. Chi ama vuole scendere nelle profondità della persona amata, scoprirla, contemplarla, goderla. Ecco che, come ha fatto Dio con noi, la coppia si svela, si rivela. Gli innamorati, avvolti nella brezza di mille emozioni, piaceri, progetti, profumi, sentimenti, qualche anima buona dovrebbe avere la pazienza di aiutarli a inchinarsi davanti al mistero che li abita. Unica condizione per non far morire l’amore. Non sempre accade ed è un peccato.

Separarsi è un bene? Non sempre, non per tutti. Occorre capire se quell’amore è morto o – magari – è solamente malato. Se il fuoco è spento o è coperto dalla cenere. Se conviene curarlo o seppellirlo. Una coppia in crisi merita di essere rispettata nella sua dignità come un paziente in ospedale. E come un malato necessita di avere accanto persone care, amiche, esperte. Via dalla coppia in crisi gli sciacalli. Via i pettegoli, gli interessati, gli invidiosi, i biliosi.

Non seguo le vicende private dei personaggi famosi. Mi mancano il tempo e la curiosità. Qualcosa, però, arriva sempre quando se ne parla a tamburo battente. Ho saputo, perciò, della separazione di Francesco Totti e Ilary Blasi. Ho capito che questi sposi, ricchi, famosi, belli da fare invidia, avrebbero avuto, e hanno, bisogno di essere aiutati, ascoltati, consigliati. Ho letto, invece, tanti pettegolezzi che hanno appesantito la loro già fragile situazione coniugale. Qualcuno dirà che questo è il prezzo da pagare quando si è famosi. Che, in fondo, sono stati loro stessi a esternare i loro segreti. Forse è vero, non lo so. So, però, che due persone in difficoltà, affrante dal dolore, con figli cui badare, potrebbero anche fare l’errore di parlare a sproposito, rivelare qualcosa che sarebbe meglio tacere. La responsabilità di mantenere la calma, di non dire stupidaggini, di non gettare legna sul fuoco, di non appesantire la cosa, risiede anche in coloro che gli stanno attorno e in chi riporta – o inventa – le notizie. Le parole – dette o scritte – hanno un peso enorme. Sempre, ma soprattutto, nei momenti di disagio, di sofferenza, di livori, devono essere pronunciate con parsimonia. Le cose possono cambiare, si potrebbe addivenire a una pacificazione, ci potrebbero essere ripensamenti, pentimenti. La coppia potrebbe ritornare sui propri passi, chiedersi reciprocamente scusa, riprendere il cammino. Tutto sarà più facile se il sentiero della riconciliazione è stato tenuto libero dalle immondizie delle parole inutili, dannose, offensive.

Il problema – o il dramma – vero, che rode ogni coppia, come abbiamo avuto modo di vedere ancora una volta, è il tradimento. Per quanto tentiamo di cambiargli i connotati, per quanto ci diamo da fare per renderlo meno penoso e più “moderno”, per quanto vogliamo convincerci che “così fan tutti”, è e resta una pugnalata al cuore. Mai l’uomo o la donna innamorati potranno liberarsi da questa lama appuntita. Il bisogno di sapere che la persona amata ti è e ti sarà fedele nasce nel momento stesso in cui scoppia l’amore.

Ho avuto modo di vedere il filmato del matrimonio, in chiesa, della coppia di cui parliamo. Ho visto un Totti felice dire alla sua donna: «Io, Francesco, accolgo te, Ilary, come mia sposa. E con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. E di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita». A sua volta, guardandolo negli occhi, Ilary, gli ha ripetute le stesse, benedette parole.

Cari Francesco e Ilary, la grazia di Cristo non è venuta meno. Potete ancora contare sulla sua inimmaginabile forza. Fatelo. Non arrendetevi. Spalancate i vostri cuori al perdono e alla speranza. E prendete le distanze dai tanti profeti di sciagura che in questi giorni stanno rendendo più buie le vostre già tristi giornate.