Opinioni

Tg di Ferragosto. Fra cocomerate e altre amenità, la morte è solo una notizia stonata

Massimo Iondini mercoledì 16 agosto 2023

Come i granelli di sabbia della clessidra. La si gira, e tornano a cedere alla forza di gravità decretando lo scorrere del tempo, legato a un granello di sabbia. O a un grande e nero (listato a lutto) seme di anguria, come quelli della cocomerata in spiaggia a Riccione nel pomeriggio di Ferragosto di cui ha dato ampio resoconto, poche ore dopo, il Tg2 delle 20.30. Non così ampio però da riuscire a contenere la notizia che pochi granelli di sabbia più in là e non molti capovolgimenti di clessidra prima, sotto a un inesorabile lenzuolo bianco si erano spenti i disperati tentativi di rianimare un anziano turista bolognese. Ogni onda si porta via echi e tracce della precedente. È il mare, con il suo incessante fluire.

Fluiscono anche le notizie, i pensieri e le riflessioni. Ma non sempre. Come stavolta. Guai a fare andare di traverso qualche seme di una cocomerata a Riccione che doveva fare il paio con un gemello servizio da Sorrento su come era trascorso il Ferragosto in due delle più note mete turistiche del Belpaese. Così lì, in quel servizio, la morte a Riccione non era contemplabile. Gli incidenti fatali ferragostani erano impacchettati a parte e stavolta al lago e in montagna. E poi non è stato un incidente, ma un malore in acqua. E oltretutto la vittima aveva 78 anni, in età da malore.

Una stonatura la triste notizia di cronaca in batterie di servizi leggeri che costellano sempre più i telegiornali anche di mamma Rai? Una stonatura non promuovere al meglio il territorio, le associazioni di categoria, i commercianti, le pro loco, eccetera. La promozione sembra essere ormai una nuova anima dei tiggì. Servizi di attualità mondana, turistica, curiosità e amenità varie che affastellano sempre più le scalette, anzi i menù, degli spazi informativi telegiornalistici. Ambientazione, però, più che ambiente (magari se ne parlasse davvero). Simil-cronaca da intrattenimento. E se la "realtà" sempre meno sembra davvero riflettersi nel piccolo schermo, alla lunga sempre meno si riflette. In un prolungato "buon Ferragosto" che pare rimbombare con il tritonale clacson dell'ultraleggero prototipo di italiota che il Gassman de "Il sorpasso" di Dino Risi ci consegnò a futura, purtroppo dimenticata, memoria.

Il rischio è di essere mortalmente sbalzati fuori e precipitati come il povero Mariani-Trintignant dai proliferanti Cortona-Gassman, evolutisi nell'era dei like in innumerevoli spiaggiati tipi da spiaggia, ma cittadini. Ignari, addentando un ferragostano (e sacrosanto) cocomero, degli infinitesimali granelli di sabbia che scorrono tra le dita. Come la vita, tra le onde.